Il Pecorino Romano chiude un 2021 brillante per i risultati conseguiti sui mercati, grazie al prezzo che è gradualmente salito, con uno sprint deciso nei mesi tra ottobre e novembre, che lo hanno portato a 10 euro al chilo sui massimi all'ingrosso. Nel mentre si registrano ancora prezzi non convincenti per il latte ovino sardo, tornato sotto l'euro al litro dopo un inizio campagna brillante proprio mentre i pastori sono alle prese con gli aumenti dei costi.
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Pecorino Romano vola a 10 euro al chilogrammo sui massimi
Pecorino Romano stabile a Milano dal 29 novembre
La Borsa Merci di Milano ha registrato ieri - 20 dicembre 2021 - ulteriore stabilità del valore del Pecorino Romano con cinque mesi e oltre di stagionatura, fissato a 9,70 euro al chilogrammo sui minimi e a 10 euro sui massimi, alle condizioni di franco luogo di stagionatura e Iva esclusa, fermo su questi valori dal 29 novembre, quando fece segnare l'ultimo aumento dell'1% sulla seduta del 22 novembre 2021.
Continua così la fase di stasi del prezzo all'ingrosso del Pecorino Romano iniziata con la seduta del 3 dicembre e proseguita fino a ieri per altre due sedute. Il prezzo all'ingrosso del tipico formaggio sardo sulla piazza di Milano, tra ottobre e novembre, era aumentato in media del 7,41%, passando da una quotazione di 9,05-9,30 euro del 27 settembre a quella odierna raggiunta per la prima volta il 29 novembre.
Secondo il Clal, con le quotazioni di ieri, 20 dicembre 2021, il Pecorino Romano ha raggiunto un prezzo medio mensile su dicembre 2021 di 9,85 euro al chilo, maggiore del 1,61% del prezzo medio del precedente mese di novembre e superiore del 25,48% rispetto al prezzo medio di dicembre 2020. Il prezzo medio annuo tra gennaio e dicembre 2021 si attesta così a 8,78 euro al chilo, in crescita sul prezzo medio annuo 2020 del 18,76%.
Latte ovino, prezzi fermi
Resta stabile sulla settimana precedente a 0,90 euro al litro il prezzo medio del latte ovino in Sardegna rilevato da Ismea il 17 dicembre scorso, alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa. Le quotazioni sono comprese tra un minimo di 0,85 euro al litro e un massimo di 0,95 euro e il prezzo medio coincide con il prezzo prevalente. Tali valori risultano stabili da metà novembre. Solitamente, questa tipologia di valori, assegnata con il prezzo prevalente, è quella praticata dall'industria di trasformazione ai pastori.
Il 10 dicembre Ismea registra anche un prezzo del latte ovino all'ovile in Sardegna - a diverse condizioni territoriali e di mercato - che si attesta sui 0,75 euro sui minimi e 0,95 di massimo, sempre Iva inclusa, e per un prezzo medio stabile attestato a 0,85 euro al litro. Solitamente questa tipologia di prezzo - senza valore prevalente - è quella che si realizza nella contrattazione tra pastori e cooperative di trasformazione e dovrebbe avere un valore più elevato, poiché inclusivo del prezzo di saldo, anche se ai pastori soci parte del prezzo viene in realtà corrisposto come forma di partecipazione agli utili.
Si tratta di prezzi quindi vicini all'euro al litro e di acconto sulla campagna in corso per quanto riguarda il rapporto con l'industria, ma con il Pecorino Romano ormai a 10 euro al chilogrammo sui massimi e i costi delle aziende allevatoriali in crescita, è sicuramente un valore che ancora non soddisfa gli allevatori.