Niente multe questa volta. La produzione di latte in Italia nella campagna lattiera 2009-2010 non ha superato i limiti imposti dall’Unione Europea. Ed è la prima volta che accade da oltre 20 anni. Che questa volta non ci sarebbero state multe era già nelle previsioni dopo gli aumenti della quota nazionale che la Ue aveva accordato nel 2008 e che avevano portato a 10,89 milioni di tonnellate il nostro limite produttivo. E la nostra produzione di latte si è fermata sotto questo limite, a quota 10,49 milioni di tonnellate. Un risultato che non è sufficiente per mettere la parola fine sulla vicenda quote e multe. Perché resta aperta la partita sulle multe passate e ancora da pagare e sulle misure da prendere nei confronti degli “irriducibili”, quegli allevatori che di quote e multe non ne hanno mai voluto sapere. Allevatori che anche in quest’ultima campagna lattiera hanno prodotto oltre i limiti loro imposti. “Graziati” dalle multe anch’ essi, pur non avendo mai fatto nulla per mettersi in regola, al contrario dei loro colleghi, oppure aumenterà il loro debito con l’erario?

 

I numeri di Agea

Agea nel fornire i dati sulla produzione lattiera ha fornito in proposito un resoconto assai dettagliato. Sarebbero 628 le aziende con esuberi produttivi che per la loro situazione pregressa non potrebbero beneficiare dell’annullamento delle multe.

A loro “carico” ci sono più di 44mila tonnellate di latte che corrispondono a una multa di 12,42 milioni di euro. La situazione di queste 628 aziende è assai variegata. Alcune non possiedono quote latte (di fatto non potrebbero produrre nemmeno un litro di latte). Circa la metà pur essendo in regola con il pagamento delle rate, hanno ulteriormente aumentato la loro produzione incorrendo nuovamente nei rigori della legge. Un altro nutrito gruppo di aziende, oltre 200, non sono in regola con i versamenti mensili, condizione che anche in questo caso fa scattare le sanzioni a carico degli allevatori.

 

Le multe del passato

Sin qui le novità dopo la chiusura dei conteggi da parte di Agea della produzione di latte nell'ultima campagna.

“Vecchie” multe già esigibili (con riferimento alla legge 33/2009)
Produttori Debito (milioni euro) Motivazione
554 272 mancata sottoscrizione proposta rateizzazione
563 92 nessuna domanda di rateizzazione
465 101 annullamento ricorso al Tar

Restano ovviamente in essere tutte le multe pregresse, relative agli anni precedenti e si tratta di un conto salato che gli allevatori stanno onorando grazie alle rateizzazioni delle multe concesse con la legge 119/2003, agevolazioni alle quali hanno aderito ben 11.500 allevatori. Si delinea invece una situazione assai difficile, con l'avvio delle riscossioni coattive da parte di Equitalia, per altri 1500 allevatori che non hanno aderito né alle agevolazioni della legge 119/2003, né alla più recente legge 33/2009. In ballo ci sono circa 500 milioni di multe e Agea sta preparando le “carte” da passare a Equitalia per le riscossioni, ora diventate esecutive.

 

L’appello (contestato) di Agea

Riscossioni che in molti casi potrebbero tradursi nella chiusura delle attività di allevamento. Un’evenienza che ha indotto il presidente di Agea, Dario Fruscio, a lanciare un appello affinché “chi ne ha facoltà possa lavorare fattivamente nella prospettiva di risolvere il caso”. Un appello che ha però sollevato le riserve dei molti che si sono messi in regola con il regime delle quote latte e che ha suscitato una dura risposta da parte del ministro dell’Agricoltura che ha liquidato l’appello del presidente di Agea come “stravagante”. Un giudizio severo, solo in parte mitigato nei giorni seguenti dall’affermazione del ministro Giancarlo Galan che “occorre porsi il problema che ci sono 560 aziende produttrici di latte che rischiano la chiusura." Alle critiche del ministro si sono aggiunte le considerazioni negative di Confagricoltura che ha invitato Agea a “non dare ulteriori spazi e alibi a chi non vuole rispettare le regole”.  E poi sono arrivate quelle di Fedagri Confcooperative che ha affidato il suo pensiero a un comunicato stampa intitolato “La riduzione della produzione di latte non sia un pretesto per legittimare ulteriori discriminazioni”. A onor del vero il merito dello stop alle multe va all'aumento della quota nazionale piuttosto che alla minore produzione di latte, ma la sostanza non cambia. Insomma, le multe per il futuro saranno pur soltanto un ricordo , ma non le polemiche, che continuano come prima.... Peccato.