Agrofarma, associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, ha diffuso i primi dati sui residui di agrofarmaci elaborati dall'Onr (Osservatorio nazionale residui). Già dalle prime rilevazioni si evidenzia un dato molto positivo: i campioni senza alcuna traccia di residuo sono l'87,5%, quelli entro i limiti di legge l'8,9% e solo il 3,6% sopra la soglia di legge.
I campioni analizzati sono stati 1.074 per un numero totale di 204.285 test effettuati. A tale proposito occorre ricordare che la soglia di residuo considerato ammesso dalla legge è stabilita attraverso test e rigorose valutazioni scientifiche effettuate degli esperti dell'Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare Europea). Per cui vi è da escludere un pericolo per la salute dell'uomo anche se, per ipotesi, la totalità del campione presentasse tracce di agrofarmaci. Ipotesi che tuttavia, come dimostrano i dati è in ogni caso irreale. A maggior conforto si sottolinea che anche i residui oltre la soglia legalmente ammessa sono stati rilevati sempre in quantità da 100 a 10 mila volte inferiori a quelle potenzialmente in grado di creare problemi alla salute umana.
I dati Onr di quest'anno mostrano poi un ulteriore miglioramento rispetto a quelli del 2007, quando i campioni senza alcuna traccia di residuo erano il 59,6%, quelli entro i limiti di legge il 34% e il 6,4% sopra la soglia di legge. Dati confermati anche da quelli del ministero della Salute 2007, che risultavano addirittura migliori: 71,4% senza alcuna traccia, 27,7% entro i limiti e 0,9 sopra la soglia.
 
Fuori luogo i toni allarmistici di Legambiente
'I nuovi dati dell'Onr', ha dichiarato Marco Rosso, direttore di Agrofarma, 'dimostrano che i toni allarmistici usati da Legambiente sono fuori luogo, visto che la situazione è tranquilla e il trend è in ulteriore miglioramento', prosegue Marco Rosso, 'Agrofarma per prima è interessata alla sicurezza e qualità dei prodotti agricoli, ma proprio per questo motivo dobbiamo evitare che il prezioso rapporto di fiducia che l’agricoltura ha saputo costruire con i consumatori italiani sia messo inutilmente a rischio e con danno di tutti. Nello stesso dossier 'Pesticidi nel Piatto' diffuso da Legambiente', commenta Rosso, 'risulta irregolare appena lo 0,3% della verdura, una percentuale prossima allo zero, quindi di cosa stiamo parlando? Dove sta l'allarme?'.
'Occorre poi precisare le affermazioni fatte da Legambiente in merito alla presenza di più residui nei prodotti', spiega Marco Rosso, 'infatti i rischi associati ai residui, siano essi causati da un prodotto sia da vari agrofarmaci, dipendono dal livello dei residui nell'alimento, dalla quantità dell'alimento realmente ingerito e dalla dose giornaliera consentita di ogni prodotto per la protezione delle colture. La presenza di residui derivanti da più di un agrofarmaco', conclude Marco Rosso, 'non necessariamente indica un aumento del rischio per il consumatore, così come accertato anche dall'Fsa l’agenzia per la sicurezza alimentare del Regno Unito'.
'I dati dell'Onr, oltre a dirci che tutti noi consumatori possiamo stare tranquilli, ci indicano anche che la strada perseguita finora è quella giusta. Le aziende produttrici di agrofarmaci', ha dichiarato Luigi Radaelli, presidente di Agrofarma, 'stanno infatti investendo incessantemente in ricerca al fine di sviluppare agrofarmaci sempre più selettivi, sicuri e rispettosi dell’ambiente. Allo stesso tempo l’attività di formazione di Agrofarma svolta a favore degli agricoltori ha consentito un uso degli agrofarmaci sempre più corretto e consapevole'.