Con la decisione del 15 maggio 2002 (pubblicata sulla GUCE L132 del 17.5.2002), la Commissione europea ha autorizzato l'Austria a mantenere sino alla fine del 2005 una legislazione più restrittiva di quella europea in materia di limiti massimi dell'inquinante Cadmio nei concimi fosfatici.
Preoccupate dall'impatto ambientale del Cadmio, i cui composti sono estremamente tossici per l'uomo e l'ambiente, le autorità austriache avevano già inserito tra le condizioni per la propria adesione all'Unione europea, avvenuta il 1° gennaio 1995, quella di poter limitare le immissioni di cadmio nel proprio territorio.
La Commissione ha quindi giudicato prioritaria la difesa dell'ambiente rispetto al principio di libera circolazione delle merci.
I concimi fosfatici marcati CE, in deroga all'articolo 7 della direttiva 76/116/CE (principio di libera circolazione dei fertilizzanti CE nei paesi membri) e contrariamente a quanto accade in tutti i rimanenti paesi europei, possono essere commercializzati in Austria solamente se il loro contenuto in Cadmio è inferiore a 75 mg per Kg di P2O5.
Il contenuto in Cadmio nei concimi fosfatici, metallo normalmente presente nelle rocce da cui si estraggono i minerali di partenza, è regolamentato in Europa solamente per l'impiego in agricoltura biologica, con un quantitativo massimo di 90 mg per kg di P2O5. Resta da vedere se da qui al 2005 sarà l'Austria che si adeguerà all'Europa o viceversa.
Con le informazioni disponibili sembrerebbe auspicabile seguire l'esempio dei nostri vicini, anche se probabilmente con la diversa natura dei terreni presenti nei vari stati europei l'impatto ambientale delle pratiche di fertilizzazione minerale è molto variabile.
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Fonte: Agronotizie