L'Università degli studi di Bologna ha ospitato il 28 gennaio scorso il lancio della Piattaforma Tecnologica nazionale Biofuels Italia. All'evento hanno partecipato numerose autorità, tra le quali, Vittorio Prodi, membro del Parlamento europeo - Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia ed il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, entrambi favorevoli sostenitori dell'iniziativa.
Mentre l'Unione europea sta preparando la definitiva stesura di una linea politica comunitaria condivisa in fatto di biocarburanti e mentre si diffondono sempre più ampie preoccupazioni riguardo ai danni provocati all'ambiente dalle intense emissioni di CO2 e altre voci che sottolineano come alcune tipologie di biocarburanti possano essere più inquinanti dei tradizionali carburanti fossili, l'Italia cerca di allinearsi all'Europa creando la piattaforma Biofuels italia, che segue la linea di sviluppo European Biofuels Technology Platform varata l'8 Giugno 2006 dalla Commissione europea.
Biofuels Italia riunisce quasi un centinaio di enti tra cui le principali aziende di idrocarburi e automobilistiche, centri di ricerca e associazioni di categoria e l'obiettivo principale riguarda la promozione dei biocarburanti in Italia.
Per farlo, la piattaforma ha riunito al suo interno l'intera filiera di produzione dei biocarburanti comprendendo anche agricoltori, i produttori di etanolo e biogas e tutti colori che li utilizzano o che sono potenziali utilizzatori. La filiera, così composta, dall'origine alla fruizione dei prodotti, ha l'ulteriore obiettivo di essere sostenibile e deve basarsi sull'utilizzo di colture che vengano ognuna dal luogo migliore in cui possono essere coltivate. 'Dal punto di vista ambientale, in tempi di allarme per il cambiamento climatico, lo sviluppo dei biocarburanti riveste un ruolo chiave a livello italiano ed europeo, per il sequestro e il contenimento dei gas clima alteranti', ha spiegato Gianpietro Venturi, professore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali dell'Università e presidente della Piattaforma, 'Non esiste una sola forma di bioenergia, ma tante, adattabili alle singole situazioni. La piattaforma sarà utile per definire quali siano le forme migliori per il contesto italiano e stabilire priorità, rappresentando un interlocutore unico per politici e decisori'. Quindi, con la Piattaforma di studio Biofuels Italia si da il via a numerosi studi che mirano all'individuazione delle colture destinate alla produzione di biocarburanti più idonee al territorio nazionale; la ricerca di soluzioni capaci di incrementare la resa di biocarburanti diminuendo l'impatto ambientale.

Gli studi si avvieranno con una serie di azioni che promuoveranno la ricerca relativa allo sviluppo di filiere competitive, eco-compatibili e in grado di creare un mercato sostenibile per la produzione e l'uso di biofuels per autotrazione, macchine agricole e motopesca, attraverso l'emanazione di direttive precise,  l'integrazione di studi di sistema, la promozione di programmi di ricerca e il coordinamento di attività di divulgazione, il tutto in linea con le previsioni dell'Unione europea in fatto di salvaguardia ambientale.
Paolo De Castro, ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, intervenuto all'evento, ha incentrato il suo discorso sulla sensibilizzazione dei cittadini riguardo alle energie alternative. Secondo il ministro l'Italia ha cercato di creare le condizioni per favorire la partecipazione del paese all'avventura delle energie rinnovabili e si è dotata di un quadro chiaro di politiche nel settore: 'E' ora tempo di coinvolgere direttamente i cittadini e di far crescere il senso di partecipazione'.
Vittorio Prodi ha sottolineato come la Piattaforma potrà contribuire al raggiungimento della quota, che sarà presto resa obbligatoria, di biocarburanti nei combustibili: 'La Commissione europea vede nei biocarburanti uno degli assi portanti della politica energetica e ambientale. Già nel 2003 l'Europa si era posta l’obiettivo di sostituire nel 2005 e nel 2010 rispettivamente il 2% e il 5,75% dei combustibili per il trasporto su strada con biocarburanti. Nel 2007, nonostante i risultati non particolarmente entusiasmanti, ha rilanciato puntando al 10% entro il 2020'.