Ma accanto alla tradizione, un ruolo importante è giocato dall'innovazione: i sottoprodotti della lavorazione del cereale vengono utilizzati per creare cuscini e coprisedili per auto. Facciamo però qualche passo indietro.
"La famiglia Cicchetti da sempre coltiva il farro a Monteleone di Spoleto, anche se inizialmente la produzione era destinata in parte all'uso domestico e in parte per la zootecnia. Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 si è provato ad aumentare la produzione promuovendo direttamente il prodotto (farro sgusciato e spezzato) nei negozi del posto e partecipando successivamente a piccole sagre in paesi limitrofi come per esempio la Mostra del Tartufo nero di Norcia", racconta Elisa Cicchetti dell'azienda agricola Cicchetti.
"Inizialmente - continua Elisa - ci sono state risposte contrastanti nel mercato. Il farro era sconosciuto dalla maggior parte delle persone, le poche che lo conoscevano, per lo più gli anziani, rifiutavano di mangiarlo in quanto avevano ricordi legati al cereale poco piacevoli, al periodo della guerra. Ma continuando tenacemente nella promozione piano piano il consumatore ha iniziato ad apprezzarlo".
Infatti alla fine degli anni '90 il titolare dell'azienda Giulio Cicchetti decide di spostare la produzione in un vero e proprio stabilimento e, negli anni successivi, si è iniziato ad assistere ad una lenta ma progressiva richiesta del cereale che ha portato Giulio ad ampliare la produzione, mantenendone elevata la qualità, utilizzando macchinari specifici per la lavorazione ed introducendo nuovi prodotti tra i quali il farro perlato, soffiato, la farina ed il semolino di farro.
Il titolare dell'azienda inizia, inoltre, ad esportare i prodotti anche fuori dalla regione e all'estero. Oggi, come Elisa specifica "forniamo principalmente piccoli negozi di nicchia ed alcuni grossisti sul territorio nazionale ed esportiamo in alcuni paesi europei ed extraeuropei".
Alcuni prodotti dell'azienda agricola Cicchetti
(Fonte foto: Azienda agricola Cicchetti s.n.c. di Cicchetti Giulio & C.)
Appartenente alla famiglia delle Graminacee, il farro si suddivide in tre tipologie: farro piccolo o Triticum monococcum, farro medio o Triticum dicoccum e farro grande o Triticum spelta.
Nello specifico il cosiddetto "Farro di Monteleone di Spoleto" è una varietà del tipo Triticum dicoccum, con semina primaverile, caratterizzata da un portamento semiretto a fine accestimento, piante con culmi e foglie sottili, spiga di piccole dimensioni, cariosside con abbondante peluria apicale, colore ambrato e ottime caratteristiche di versatilità nelle possibilità di trasformazione.
Dal punto di vista delle proprietà nutraceutiche il farro è ricco di nutrienti tra i quali selenio, vitamine e sali minerali. Inoltre è una buona fonte di proteine e ferro e contiene molta fibra.
Quali sono le necessità della coltura?
"La coltura si adatta molto bene al clima di Monteleone di Spoleto (inverni freddi ed estati fresche, con precipitazioni frequenti). Proprio per questo non si è mai abbandonata la coltivazione".
Entrando più nel dettaglio, il farro è un cereale che si adatta bene ai terreni poveri, pietrosi e collinari. Resiste bene anche a condizioni di aridità e di elevata umidità del terreno.
E dal punto di vista della difesa, il farro è soggetto all'attacco di insetti?
"Sempre per le caratteristiche climatiche del territorio in cui si trova non è soggetto ad attacchi da parte di insetti ed agenti patogeni, per questo non c'è bisogno dell'uso dei fitofarmaci. Inoltre la presenza della pula garantisce una protezione al chicco del farro appena raccolto che ne favorisce la conservazione per molti anni se non viene decorticato".
Quanto è redditizia come coltura?
"Ovviamente come per le altre colture coltivate a Monteleone di Spoleto la resa è nettamente inferiore alle zone di pianura. Però, a differenza ad esempio del grano, ci consente di competere grazie alle qualità organolettiche dovute alle caratteristiche pedoclimatiche tipiche di questo luogo, che rende unico il nostro prodotto".
L'azienda, oltre ad aver ottenuto la certificazione biologica, certificata da Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) perché produce farro biologico, si è impegnata attivamente per ottenere il riconoscimento della Dop (Denominazione di origine protetta). Nel 2002, infatti, era stata costituita l'Associazione Farro di Monteleone di Spoleto di cui l'azienda Cicchetti è stata promotrice e di cui ne fa tuttora parte in modo particolarmente attivo. Ed ecco che nel 2010 è arrivato il riconoscimento della Dop.
Come ricorda Elisa, "ci sono voluti circa dieci anni per la stesura e la successiva approvazione del disciplinare. Ciò è stato possibile anche grazie agli studi genetici fatti sul farro dall'Università di Agraria di Perugia: studi in cui è stato dimostrato che il nostro farro da sempre si coltiva in questo territorio. Anche la nostra azienda ha avuto un ruolo fondamentale nell'ottenimento della Dop: Giulio Cicchetti è stato infatti il primo presidente dell'Associazione farro di Monteleone di Spoleto. Inoltre il disciplinare prevede la lavorazione del farro all'interno dell'areale e nel 2010 il nostro stabilimento era l'unico autorizzato per le lavorazioni".
Ma come anticipato all'inizio, la vera caratteristica che distingue l'azienda Cicchetti da molte altre aziende agricole è che la pula, ottenuta dal processo di pulitura del farro, se fino a poco tempo fa veniva scartata ed utilizzata come mangime per la zootecnia, oggi è utilizzata per creare coprisedili per auto e cuscini.
Com'è nata questa idea e come sta proseguendo?
"L'idea di utilizzare la pula di farro (glumelle) per imbottire coprisedili per automobili nasce principalmente per un'esigenza personale dovuta alle tante ore passate sul trattore nel periodo estivo durante la raccolta dei nostri prodotti e sul furgone per consegnarli, ricordando il vecchio sistema di imbottitura in cui si utilizzavano foglie e steli del mais. L'utilizzo della pula, che rimanendo integra dopo la decorticatura svolge la funzione di camera d'aria e quindi ha una funzione traspirante, diminuisce la sudorazione. Successivamente abbiamo pensato la stessa cosa per i cuscini.
Sta crescendo l'utilizzo di questa parte di prodotto considerata fino a qualche anno fa scarto da utilizzare come lettiere per gli animali".
Come funziona la filiera: la trasformazione è opera vostra o vi appoggiate ad un'azienda tessile?
"La realizzazione dei prodotti imbottiti con la pula di farro non è opera nostra. Noi forniamo solo la pula di farro selezionata e depolverizzata. L'azienda che si occupa dell'imbottitura ci ha contattati tempo fa tramite il nostro sito web".
Proprio grazie a questa brillante e originale idea, nel 2006 l'azienda agricola è stata premiata nella categoria Creatività d'impresa all'Oscar green della Coldiretti. "Con la nostra idea dei coprisedili - conclude Elisa Cicchetti - siamo riusciti a chiudere la filiera utilizzando un prodotto che era considerato scarto fino ad allora".
Il farro d'oro
(Fonte foto: Azienda agricola Cicchetti s.n.c. di Cicchetti Giulio & C.)
Racconti, esperienze e realtà di chi, nella propria azienda agricola, ha riscoperto la tradizione unendola all'innovazione.
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Azienda agricola Cicchetti s.n.c. di Cicchetti Giulio & C.
Frazione Ruscio
06045 - Monteleone di Spoleto (Pg)
Tel - Fax 0743 755841
Email: cicchettifarro@libero.it