Dopo un lungo periodo di costante ed intenso aggiornamento varietale la melicoltura dell’Alto Adige sta attraversando un periodo di stasi e d'attesa. Gli agricoltori, infatti, tendono a non rinnovare i loro impianti con l'intensità degli Anni '90. Questa tendenza va contro all'attività di miglioramento genetico che negli ultimi dieci anni ha prodotto nuove tipologie di piante e frutti che hanno soppiantato molte delle "vecchie" mele.
Ad esempio per le Gala i molti frutteti ancora presenti di Royal Gala, Galaxy (solo per ambienti ambienti alpini) e Mondial Gala dovranno essere sostituiti dai nuovi cloni rappresentati da Gala Schnitzer® Schniga*, Baigent* Brookfield Gala® e Simmons* Buckeye® che hanno dimostrato ottima colorazione, aspetto più interessante ed accattivante, bella forma, elevata pezzatura, produttività elevata ed elevate caratteristiche organolettiche.


Tra le altre varietà interessanti e di nuova tipologia per la zona alto-atesina si ricordano:

Gruppo Gala:
Nicoter* Kanzi®
Altre varietà estive: Red Elstar (solo per ambienti ambienti alpini); Civni* Rubens® (solo per ambienti ambienti alpini)
Gruppo Red Delicious: Erovan* Early Red One®; Evasi* Scarlet Spur®; Sandidge* Superchief®; Jeromine*
Gruppo Golden Delicious: Gold Pink* Gold Chief®; Yellow Delicious Smoothee®
Gruppo Jonagold: Jonagold Novajo® (solo per ambienti ambienti alpini); Jonagored* Morren’s® (solo per ambienti ambienti alpini)
Altre varietà autunnali: Caudle* Camela®; Pinova* Evelina® (solo per ambienti ambienti alpini)
Gruppo Braeburn: Joburn*; Mariri Red*; Fidala* Hilwell®
Gruppo Fuji: Fuji Zhen® Aztec*; Fuji Raku Raku; Fuji Toshiro®
Gruppo resistente alla ticchiolatura: Topaz*; Coop 38* GoldRush

Nel territorio dell’Alto-Adige bisogna comunque far presente come la Golden Delicious sia ancora una tra le cultivar più coltivate con un 38% dei frutteti altoatesini e come tra le nuove tipologie il gruppo Gala ed il Gruppo Fuji rappresentino i prodotti maggiormente coltivati ed interessanti per il mercato per il loro aspetto legato ad un sapore molto apprezzato.

Per quanto riguarda il Trentino oltre i vecchi ed i nuovi cloni appartenente al gruppo Gala e Fuji non sembra esserci ancora molto in alternativa. Tra le varietà nuove che sembrano risultare interessanti a seguito di sperimentazione eseguita dall’Istituto Agrario di San Michele si identificano i nuovi cloni di Gala sia striati che con colorazione uniforme, I nuovi cloni di Fuji, Pinova* Evelina®, Cameo® Caudle*, Civni* Rubens®, Nicoter* Kanzi® e Mairac® Laflamboyante*.
Per quanto riguarda Gala e Fuji è però necessario far presente come siano stati evidenziati alcuni dati discordanti come:
· per la Fuji i limiti in termine di colore che comporta numerosi stacchi con aumento di costi ed il problema dell’alternanza.
· per la Gala negli ambienti a quota elevata necessita di un diradamento accentuato per migliorare la pezzatura che diversamente è portata a rimanere piccola.

Nel territorio del Trentino è comunque necessario far presente come la coltivazione della Golden Delicious sia sempre più presente legato anche ad un elevato e rinnovato interesse del mercato. Questa tendenza è anche dovuta alle problematiche che si stanno verificando sulle principali varietà coltivate di nuova tipologia e sull’andamento del mercato e del consumatore. Inoltre servono molte conoscenze sul comportamento varietale in funzione dei diversi ambienti pedo-climatici ed una grande esperienza da parte dei frutticoltori per sfruttare al meglio una varietà e tutto questo non si improvvisa in poco tempo.
Per la Golden infatti le moderne introduzioni colturali e tecniche hanno permesso di rendere questa mela ed i suoi cloni più recenti altamente produttivi ed interessanti. Stesso discorso può essere fatto ad esempio per la Renetta del Canada che attraverso il miglioramento varietale ed agronomico si è potuto ottenere una cultivar molto valida e remunerativa.
Tutto questo è stato ben messo in mostra e dimostrato in un incontro dal titolo “Porte Aperte del Maso delle Part” a cura dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che ha permesso di far capire al meglio le caratteristiche dei nuovi cloni per mettere così i frutticoltori nelle condizioni di poter scegliere le piante per i nuovi impianti.

L’Istituto agrario di San Michele all’Adige ha avviato un’attività nel 1990 di miglioramento genetico che ha permesso di individuare diverse nuove selezioni alcune delle quali interessanti soprattutto nell’ambito della resistenza alla ticchiolatura che nei prossimi anni saranno sottoposte ad ulteriori indagini e verifiche che permetteranno di poter determinare il loro reale potenziale. Ad oggi sono state realizzate 440 combinazioni di incroci ed il semenzale fino ad ora ottenuto è pari a 65.000 piante tutte in coltivazione. Tutti sono in coltivazione, 50 mila sono stati messi a dimora in pieno campo su una superficie di 10 ettari e di queste 40 mila sono già state innestate su M9, circa 20 mila sono i semenzali ad oggi in produzione ed in valutazione per i vari aspetti vegeto-agronomici e 150 sono le selezioni di primo livello.

A cura di Lorenzo Cricca