Ecco i titoli e una breve presentazione curata dai promotori.
"Orticoltura di pien'aria in Italia: quali prospettive per il comparto?"
La proposta di un workshop nell’ambito delle Giornate Scientifiche della Società Orticola Italiana su: “Orticoltura di pien’aria in Italia: quali prospettive per il comparto?” nasce dall’esigenza di fare il punto della situazione su di un comparto che, sebbene sembri dinamico, in continua evoluzione ed alla ricerca di nuovi equilibri nel più ampio contesto dell’agricoltura del Bel Paese, vive in realtà momenti di elevata criticità. L’Orticoltura italiana si caratterizza da sempre per la ricchezza di specie e per la produzione idonea ad alimentare il mercato fresco e/o l’industria agroalimentare per quasi tutto l’anno. Alcune leguminose in primavera, le solanaceae e le cucurbitacee in primavera-estate, le composite e le brassicacee in autunno-inverno comprendono alcune decine di specie che costituiscono i principali riferimenti dell’orticoltura di pieno campo delle aree orticole italiane. Da alcuni anni, però, il settore vive un clima di incertezze, dubbi, perplessità, crisi ricorrenti di mercato con effetti negativi prima sugli operatori e poi sui mercati nazionali, europei ed internazionali. Gli indicatori statistici di diverse istituzioni (Istat, Eurostat, Fao, Ice) indicano un generale ridimensionamento delle superfici, delle produzioni e delle esportazioni degli ortaggi made in Italy. La vocazione orticola nazionale e meridionale in particolare merita più attenzione specialmente alla luce di alcuni provvedimenti di Politica agraria comune riservati al comparto ortofrutta, che se da un lato prospettano la piena liberalizzazione dei mercati, dall’altro non sembrano garantire la ecosostenibilità e la salvaguardia reddituale degli orticoltori, facendo intravedere un ulteriore ridimensionamento delle superfici e delle produzioni di ortaggi per il prossimo futuro. Per dare delle risposte quanto più puntuali possibile alle problematiche appena accennate a livello di singola coltura, si è ritenuto opportuno proporre il presente workshop invitando a discuterne i maggiori esperti nazionali che negli ultimi tempi hanno indirizzato i loro studi e ricerche verso queste specie portanti per gli aspetti socioeconomici dell’Orticoltura italiana fatta su ampie superfici in condizioni di pieno campo.
Per ulteriori informazioni: prof. Vito Miccolis, Dipartimento Produzione Vegetale, viale dell’Università, 85100 Potenza (Tel. 0971 202339 vito.miccolis@unibas.it)
"I progetti di ricerca di interesse nazionale MIUR-PRIN Fruit Research 2004-2006"
L’idea del Workshop “Cofin- Miur Fruit Research 2004 - 2006", nasce dall’esigenza di avere un confronto comune sui temi di ricerca finanziati nell’ambito dei progetti di interesse nazionale del MIUR. Una breve analisi di quanto avvenuto negli ultimi dieci anni nell’ambito dei Prin, evidenzia,infatti, il grande grado di attività su temi inerenti, in termini generali, alle coltivazioni arboree. I responsabili di progetti finalizzati legati alle coltivazioni arboree sono infatti i più numerosi in termini di progetti finanziati e di risorse rese disponibili. Un traguardo che da misura della qualità della ricerca italiana in questo specifico settore dell’agricoltura.
Si tratta di temi molto diversificati e spesso complessi e articolati che hanno impegnato, seppur con fondi a dir poco esigui, una rilevante comunità di ricercatori di molte Università italiane. Lo scopo della SOI è quello di creare, come è nello spirito e nelle finalità della Società, un momento di incontro comune che consenta di conoscere e di conoscersi e, se possibile, di sviluppare nuove idee e nuovi percorsi comuni che possano rafforzare questo felice “primato” che le scienze ortofrutticole hanno avuto nell’ambito dei progetti di rilevanza nazionale. Partiamo oggi con i progetti finanziati nel 2004 e rendicontati nel dicembre 2006 ci prepariamo ad organizzare fin da oggi il prossimo incontro che riguarderà i progetti PRIN 2005-2007. E che siano i primi di una lunga lista!
Segreteria organizzativa: Dipartimento di Colture Arboree, Università degli Studi di Palermo, Dott.ssa G. Liguori (giorgial@unipa.it) e Dott. G. Gugliuzza (ggugli@unipa.it). Tel. 091 7049018.
"La gestione postraccolta per il miglioramento della qualità"
Le più importanti ed intuitive finalità della gestione postraccolta dei prodotti ortoflorofrutticoli sono, tradizionalmente, il mantenimento della qualità e la riduzione della velocità con cui questi prodotti deperiscono e vanno incontro a senescenza. In un’ottica diversa, sulla base di approfondite conoscenze sull’evoluzione dei parametri qualitativi e sulle specificità dei singoli prodotti, è anche possibile intendere, in determinate situazioni e per particolari prodotti, la fase successiva alla raccolta come una opportunità per migliorare alcune caratteristiche nutrizionali ed organolettiche del prodotto stesso. Le diverse opzioni sul controllo di parametri ambientali e sull’applicazione di specifici trattamenti che la gestione postraccolta offre possono essere sfruttate se le basi biologiche della qualità vengono appieno delucidate e se risultano chiari i rapporti esistenti fra la regolazione del metabolismo (soprattutto secondario) e le condizioni esterne in cui si viene a trovare il prodotto staccato dalla pianta madre. In tale contesto diventa interessante affrontare lo studio dell’effetto di diversi regimi e trattamenti termici, della composizione dell’atmosfera e dell’effetto di gas o miscele di gas, di radiazioni, di ormoni o sostanze ad azione ormonale, di composti organici o inorganici sul miglioramento e sulla conservazione della qualità, con riferimento soprattutto a quella percepita dal consumatore. Durante il workshop verranno riportati i risultati di alcune sperimentazioni effettuate nell’ottica qui descritta ed ottenuti da gruppi di ricerca operanti all’interno del GdL Postraccolta della SOI.
Per informazioni: dott. Gianluca Burchi (Tel. 0572 451033 Fax 0572 453309 gianluca.burchi@entecra.it).
"Approccio di filiera nel settore della piante officinali per i diversi utilizzi"
Per tutte le produzioni agricole gli aspetti della filiera rivestono una notevole importanza, tuttavia per le produzioni officinali si stenta a focalizzare l’estrema rilevanza che essi assumono. Per questa categoria di specie vegetali, la trasformazione della materia prima e la qualità del prodotto mercantile sta alla produzione agricola nello stesso modo in cui la vinificazione in cantina sta alla coltivazione del vigneto. Coltivazione e postraccolta devono pertanto avvenire secondo una logica unificata tesa ad ottimizzare la qualità, la resa e, non da ultimo, a ridurre i costi di produzione. In Italia, a fronte di una domanda interna di 35.000 tonnellate di droghe vegetali ed oli essenziali la produzione non arriva a coprire il 10% del fabbisogno. Tale gap è dovuto ad una filiera obsoleta, lacunosa o addirittura inconsistente a causa di conoscenze scarse sulla tecnologia e sui prodotti da parte degli operatori. Lo sviluppo della coltivazione trova infatti nell’assenza della filiera il suo principale limite. Pertanto si è sentita la necessità di organizzare un workshop sulla tematica di ‘Approccio di filiera nel settore delle piante officinali per i diversi utilizzi’ come momento di presentazione delle attività di ricerca e sviluppo nel territorio italiano che riguardano diversi aspetti della filiera delle piante officinali, considerando la destinazione finale del prodotto, il quale, peculiarità del settore, si presenta complesso e molto diversificato, comportando differenti modalità di lavorazione del prodotto, di utilizzazione finale e quindi di canale distributivo. Durante il workshop verranno presentate comunicazioni riguardanti attività di miglioramento delle produzioni, diversi sistemi di lavorazione postraccolta della materia prima, metodi analitici per il controllo degli oli essenziali ed estratti commerciali, metodi di produzione per l’ottenimento di metabolti secondari e di impiego di oli essenziali nella lotta biologica ed alle infestanti. Il workshop sarà integrato dalla presenza di poster riguardanti casi studio di trasformazioni di aziende di produzione primaria in aziende di produzione e trasformazione dei prodotti, potenzialità di utilizzo di specie officinali e valutazioni agronomiche di specie officinali coltivate. Una discussione finale sarà incentrata sulle necessità di futuri programmi di ricerca orientati al miglioramento della filiera.
Per informazioni: Prof. Silvana Nicola (Tel. 011 6708773 Fax 011 2368773 silvana.nicola@unito.it).
"Nuovi orientamenti nello studio e nella gestione del paesaggio mediterraneo"
Il tema della tutela e della valorizzazione e, prima ancora, della conoscenza dei paesaggi agrari mediterranei, a partire dalla Convenzione Europea di Firenze siglata dalla Ue nel 2000, coinvolge ormai ampi settori della cultura italiana e, a pieno titolo, i comparti disciplinari più direttamente coinvolti quali quelli delle scienze ambientali, territoriali, agrarie che con quelli umanistici partecipano sempre più attivamente alle riflessioni sulla storia, sulle funzioni e sul futuro del paesaggio italiano. In modo particolare, dall’analisi della documentazione relativa al nuovo Piano Nazionale Strategico per lo Sviluppo Rurale, la consapevolezza che i valori paesaggistici del territorio italiano siano destinati ad avere un ruolo sempre più dominante all’interno della politica agraria è evidente. Una politica, che attraverso gli Assi in cui si manifesta affida al paesaggio, sia in rapporto alle sfide sui mercati internazionali che in relazione alla difesa e alla qualità dell’ambiente e delle vita delle popolazioni rurali interessate, un ruolo di grande rilievo non tanto in quanto aspetto da salvaguardare quanto in relazione alle prospettive economiche legate alla sua valorizzazione. saggio agrario italiano, per i suo valori produttivi, ambientali e culturali è soprattutto un paesaggio legato alla
coltivazione delle specie ortofrutticole ed è per questo particolarmente importante che la SOI se ne occupi con un workshop dedicato. Un paesaggio non solo da difendere – negli ampi spazi dei paesaggi agrari tradizionali come in quelli circoscritti dei giardini – per i suoi valori tradizionali ma anche da gestire in modo che le funzioni produttive siano salvaguardate e migliorate riuscendo a coniugare insieme innovazioni tecniche, aspetti culturali, tutela ambientale e interessi dei consumatori.
Per informazioni: Prof. Giuseppe Barbera (Tel. 091 7028111 Fax 091 484035 gbarbera@unipa.it).
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