Risorse per il settore apicolo dalla Regione Veneto a sostegno degli investimenti in attrezzature e famiglie, mentre in Emilia Romagna si va in soccorso della crisi del settore vino, puntando a eliminare dal mercato stock invenduti causa Covid-19 con incentivi alla distillazione.


Veneto

Apicoltura, 230mila euro di contributi per investimenti in alveari e impianti di smielatura
La Regione Veneto ha deliberato uno stanziamento di 230mila euro in conto investimenti per le aziende del settore apicolo che intendono investire per migliorare alveari e impianti di smielatura, acquistare arnie e api regina.

"Non appena la delibera supererà l'esame della commissione – sottolinea l'assessore all'Agricoltura Giuseppe Pansaranno ammesse domande di contributo per l'acquisto di arnie, api regine e famiglie, oltre che per la ristrutturazione di ambienti per sale di smielatura, sia private che collettive, per i macchinari per le operazioni di smielatura e lavorazione della cera e il materiale per esercitare il nomadismo".
Sia le imprese individuali che le associazioni di apicoltori potranno beneficiare di questi contributi, in prima fila ci sono i giovani apicoltori e gli alveari di montagna.

Questo intervento rappresenta un aiuto concreto a un settore di nicchia dell'imprenditoria agricola – spiega Pan – il settore in Veneto è florido e conta circa 75mila alveari, con una produzione di 1500 tonnellate di miele circa, prezioso indicatore biologico a presidio del nostro ecosistema". Le domande di contributo e l'erogazione dei fondi saranno gestite da Avepa, l'organismo regionale dei pagamenti in agricoltura.
"Questi contributi sono in conto capitale per gli investimenti – conclude l'assessore – e si aggiungono al programma di aiuti al settore dell'apicoltura previsto già dal Psr, relativamente ai bandi prorogati al 30 giugno per agevolare le imprese colpite dall'emergenza Covid-19".


Emilia Romagna

Vino, la distillazione per superare la crisi
E' stata attivata in Emilia Romagna una misura in favore del settore della distillazione, relativamente in campagna 2019-20, inserita nell'ambito del Programma nazionale di sostegno, e sembra poter rappresentare la prima risposta al crisi del settore vitivinicolo, accentuata dall'azzeramento delle vendite nel canale Horeca nei mesi del lockdown.

Il bando punta a eliminare circa 1,6 milioni di ettolitri di vino da tavola dal mercato, con un riconoscimento ai detentori del vino da distillare un contributo di 2,75 euro/% volume/hl (circa 30 euro/hl per un vino sui 10 gradi). L'alcool derivante dalla distillazione sarà destinato esclusivamente per uso industriale, compresi per fini farmaceutici ed energetici. Per accedere al bando, il produttore dovrà presentare ad Agea Op, tramite modalità telematica, il contratto di distillazione non trasferibile entro il 7 luglio 2020. Ogni produttore può stipulare due contratti di distillazione per i volumi di vino giacenti in cantina.

A garanzia del corretto conferimento del vino da avviare alla distillazione il produttore dovrà presentare apposita garanzia fideiussoria. Il contratto prevede l’impegno del distillatore di trasformare il vino in alcool, avente almeno la gradazione di 92°, entro il 15 ottobre 2020. Le operazioni di consegna del vino in distilleria devono essere effettuate entro il 31 luglio 2020.