Così suona in italiano il titolo del libro di Bill Nesto e Frances Di Savino presentato all'Accademia dei Georgofili.
Un libro in inglese, pubblicato dalla University of California press, la casa editrice dell'Università della California, che parla di un territorio nostro, quello del Chianti, conosciuto in tutto il mondo per il suo vino.
Un libro scritto da due autori che hanno fatto della cultura del vino il centro della loro passione e anche della loro attività professionale.
Bill Nesto è un 'master of wine', esperto di vino e fondatore del Wine studies program, il programma di studi sul vino all'Università di Boston, dove insegna.
Frances Di Savino è invece un procuratore, con un bagaglio di studi storici ed è la moglie Bill, due cuori accomunati da un matrimonio e una passione per il vino.
Una passione che ha già portato ad una pubblicazione sul vino italiano, 'The world of sicilian wine', il mondo del vino siciliano, diffusissimo negli Stati Uniti, dove ha vinto il premio André Simon Book Award nel 2013, uno dei più prestigiosi premi americani dedicati ai libri di enogastronomia.
Ma di cosa parla questo nuovo libro che porterà il Chianti classico nelle università americane e sugli scaffali degli appassionati di vino? Parla di una storia, racconta una storia.
La storia di una terra chiamata Chianti e della moderna denominazione del vino famosa in tutto il mondo come Chianti classico.
Racconta del Granduca di Toscana, Cosimo III dei Medici, penultimo discendente della celebre famiglia fiorentina a salire sul trono granducale, che nel 1716 stabilì il territorio del Chianti assieme a tre altre zone dello Granducato, Pomino, Carmignano e Val d'Arno di Sopra, come zone garantite per la produzione del vino, sancendo la prima Denominazione di origine al mondo.
Poi questa pietra miliare della storia del vino fu dimenticata tanto che, alla fine del 1800, la parola Chianti significava, invece che un rinomato vino e la sua regione di produzione, un semplice vino da tavola rosso, comunemente in un fiasco impagliato.
Poche restavano le fattorie che continuavano a imbottigliare, a fare qualità, a mantenere vivo l'onore del marchio. Nel secondo dopo guerra il territorio del Chianti è considerato addirittura una zona depressa, un posto da cui la gente emigra per cercar lavoro a Firenze, a Siena e nei borghi industrializzati.
Fino alla rinascita, ai giorni nostri, dove il Chianti Classico, a 300 anni dall'editto di Cosimo III, si afferma come una delle più dinamiche e affascinanti zone del vino.
Bill Nesto e Frances De Savino continuano il loro racconto esplorando i borghi del Chianti Classico e introducono il lettore nella moderna viticoltura che sta trasformando e facendo rinascere questo territorio.
Raccontano i segreti del Sangiovese, il principale vitigno del Chianti Classico, e le storie di una delle più antiche zone vitivinicole italiane, continuando a celebrare nel mondo il trecentenario dalla indizione della zona di origine.