In ogni caso, secondo la griglia di corrispondenza tra prezzi del Pecorino romano e prezzi del latte, posta a base dell’accordo dell’8 marzo 2019 tra pastori, organizzazioni agricole e trasformatori, non c'è ancora un prezzo del latte ovino per prezzi medi ponderati sul mercato del Pecorino romano inferiori ai 6 euro al chilogrammo, anche se viene fatto un piccolo passo avanti.
Infatti, attualmente, il prezzo medio del Pecorino romano, misurato dal Clal da inizio d’anno sulla Borsa merci di Milano, è di 5,91 euro, cresciuto di 2 centesimi rispetto ai 5,89 euro al chilo del 27 maggio. E' quindi necessario che il prezzo medio da inizio d'anno del formaggio lieviti oltre i 6 euro al chilo – come previsto dall’accordo dell’8 marzo - per poter pagare il conguaglio a novembre. Il prezzo medio su base mensile guadagna 5 centesimi di euro al chilo, passando da 6,35 euro al chilogrammo del 27 maggio scorso ai 6,40 euro al chilo di ieri. Insomma si fanno passi avanti, l’obiettivo si avvicina lentamente e il prezzo medio mensile di giugno cresce dello +0,79% su maggio, mentre il livello medio dei prezzi a giugno resta sotto del 12,48% rispetto al prezzo medio del 2018.
Riparte il tavolo del latte ovino sardo
Questi i risultati di borsa di ieri, mentre il 31 maggio 2019, nella Prefettura di Sassari, si è tenuta la riunione del tavolo governativo sulla vertenza del settore lattiero-caseario, alla presenza del prefetto di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro, del capo di Gabinetto del ministro delle Politiche agricole, consigliere Luigi Fiorentino, e dell’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.In apertura dell’incontro, il capo di Gabinetto ha espresso il proprio apprezzamento per gli obiettivi raggiunti, grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi, con particolare riferimento alle misure contenute nella legge 21 maggio 2019, n. 44, recante, tra le altre, "disposizioni urgenti per il rilancio del settore lattiero-caseario del comparto del latte ovi-caprino".
Le parti hanno convenuto sulla necessità di procedere al monitoraggio delle intese raggiunte nel corso degli incontri tenutisi a febbraio-marzo 2019 e sull’importanza dell’attuazione delle disposizioni contenute nel suddetto decreto legge. A tal proposito, il prefetto e il capo di Gabinetto hanno rappresentato l’importanza di una partecipazione propositiva, e il più possibile condivisa, da parte dei vari attori della filiera, soprattutto con riferimento alla redazione dei previsti decreti ministeriali sulle varie forme d’aiuto al settore. Al riguardo, è stata richiesta alle rappresentanze del comparto e dei pastori di formulare per iscritto delle proposte puntuali, da trasmettere al ministero delle Politiche agricole, sia in ordine ai decreti attuativi, sia sulle modalità di attuazione della norma relativa al fondo indigenti.
L'assessora Murgia per ora rinuncia a coordinare il tavolo
Il prefetto e il capo di Gabinetto, d’intesa con l’assessora Murgia, hanno concordato sulla prosecuzione del tavolo governativo, soprattutto con riguardo alla fase di attuazione dei decreti ministeriali e, più in generale, al monitoraggio della filiera. L’esponente dell’esecutivo sardo ha inoltre assicurato l’attivazione, per quanto di competenza, di appositi tavoli regionali di analisi, approfondimento e per la formulazione di proposte migliorative. La riconvocazione del tavolo governativo avverrà una volta pervenute le proposte concernenti le questioni trattate nel corso della seduta.Organizzazioni agricole: ora si attivi tavolo nazionale
I rappresentanti delle organizzazioni professionali, datoriali e dei pastori hanno condiviso l’impostazione seguita ed espresso apprezzamento per quanto fin qui fatto, richiedendo, al contempo, l’attivazione del tavolo di filiera nazionale. E’ stata, inoltre, rappresentata l’esigenza di procedere ad attivare appositi tavoli con la grande distribuzione organizzata, con l’Istituto per il commercio estero, relativamente all’internazionalizzazione della produzione, e, infine, con le forze armate e altre amministrazioni con riguardo alla possibilità di utilizzo del pecorino.A margine del tavolo, nel pomeriggio del 31, si è tenuto un incontro con i rappresentati del Consorzio per la tutela del pecorino romano in ordine alle modifiche statutarie e del disciplinare nonché alla revisione del nuovo piano di regolamentazione dell’offerta. Si è trattato soltanto di un primo momento di confronto che proseguirà nell’ambito dell’assemblea del consorzio.