L’8 marzo 2019 allevatori e trasformatori di latte ovino sardo hanno firmato nella Prefettura di Sassari l'accordo sul prezzo del latte di pecora in Sardegna, pagato in acconto – da marzo a novembre - a 75 centesimi di euro al litro Iva esclusa e legato – per il conguaglio da corrispondere a novembre - al prezzo medio ponderato di fine campagna del Pecorino romano sulla piazza di Milano.
In ogni caso, secondo la griglia di corrispondenza tra prezzi del Pecorino romano e prezzi del latte, posta a base dell’accordo, non c'è un prezzo del latte ovino per prezzi medi ponderati sul mercato del Pecorino romano inferiori ai 6 euro al chilogrammo.
Attualmente, secondo la griglia di corrispondenza dell’accordo dell’8 marzo, il prezzo medio del Pecorino romano, misurato dal Clal da inizio d’anno sulla Borsa merci di Milano, è di 5,89 euro al chilogrammo, quindi è necessario che il prezzo del formaggio lieviti ulteriormente per poter pagare il conguaglio a novembre.
In queste ultime settimane il mercato ha assecondato le aspettative legate all’entrata in vigore del decreto emergenze, pur con un incremento medio mensile dei prezzi moderato rispetto alle attese e che da gennaio a maggio assomma ad un +14,8%. Ma i prezzi del Pecorino romano continuano a tenersi per ora sotto la media dello scorso anno del -22,50%.
Il 4 marzo 2019, i prezzi rilevati a Milano erano di euro 5,60 al chilogrammo sui minimi e 5,85 sui massimi, per un prezzo medio di 5,72. Pertanto le ultime quotazioni di ieri – comprese tra 6,30 e 6,50, prezzo medio 6,40 - sono solo una base di partenza per sperare di pagare un buon conguaglio a fine anno.
Decreto emergenze in vigore, in arrivo 29 milioni
Sempre ieri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto la firma di promulgazione dell’atto di conversione in legge del Parlamento del Decreto emergenze in agricoltura, che, tra l’altro, stanzia complessivamente 29 milioni di euro in favore del comparto del formaggio Pecorino romano Dop, per scongiurarne la crisi di prezzo, 14 dei quali appostati sul Fondo indigenti e necessari per poter togliere dal mercato il Pecorino romano e far risalire le quotazioni del formaggio Dop.Pertanto, da questo momento, è utile verificare l’efficacia del provvedimento di legge e delle manovre di sottrazione di prodotto al mercato che dovrebbero consentire di condizionare il prezzo del formaggio al rialzo.
Come funziona la tabella di correlazione tra prezzi del Pecorino romano e del latte ovino sardo
I prezzi del latte ovino sardo al litro saranno riconosciuti dai trasformatori ai pastori a novembre in ragione della seguente correlazione tra i prezzi medi ponderati a fine anno del Pecorino romano sulla piazza di Milano e quello del latte alla stalla:- Pecorino romano a 6,00 euro al Kg per 0,72 centesimi al litro di latte ovino sardo;
- Pecorino romano a 6,50 euro al Kg per 0,76 centesimi al litro di latte ovino sardo;
- Pecorino romano a 7,00 euro al Kg per 0,83 centesimi al litro di latte ovino sardo;
- Pecorino romano a 7,50 euro al Kg per 0,90 centesimi al litro di latte ovino sardo;
- Pecorino romano a 8,00 euro al Kg per 0,96 centesimi al litro di latte ovino sardo;
- Pecorino romano a 8,50 euro al Kg per euro 1,02 al litro di latte ovino sardo.
I prezzi del latte corrispondenti ai prezzi medi ponderati del Pecorino romano intermedi rispetto a quelli esplicitamente previsti in questa tabella di correlazione, saranno calcolati secondo l’algoritmo che risulta per differenza tra i diversi capisaldi.
Ad esempio, un prezzo del latte ovino sardo correlato ad un prezzo del pecorino compreso tra 8 euro ed 8,50, sarà stabilito in ragione di un centesimo in più rispetto a 0,96 euro al litro ogni 12 centesimi di aumento del prezzo del Pecorino romano rispetto ad 8 euro. Si osserva, inoltre, che mentre le scansioni di prezzo del Pecorino romano sono fisse – differenze costanti tra capisaldi di 50 centesimi – queste invece sono variabili per i corrispondenti prezzi del latte ovino.