“Con questa manifestazione vogliamo sostenere le istanze dei produttori italiani in Ue – ha sottolineato da Bruxelles il coordinatore di Agrinsieme Dino Scanavino – la situazione della zootecnia sta diventando sempre più insostenibile e gli agricoltori, nonostante i loro sacrifici, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della crisi. Da un lato il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall'estero e con i prezzi fermi non remunerativi; dall'altro il settore lattiero-caseario, con livelli di prezzo ai produttori in totale caduta libera”.
“La zootecnia perde redditività ogni giorno di più – continua Scanavino – è necessario un cambio di passo in materia di gestione delle crisi, anche perchè il quadro di interventi e strumenti di cui dispone la Pac ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti di efficacia e la crisi russa ha acuito le difficoltà. Ci sono in gioco tante aziende e posti di lavoro diretti e dell'indotto, occorre salvaguardare e valorizzare questi importanti valori nelle decisioni delle politiche europee”.
“Al ministro Martina abbiamo chiesto di attivare un intervento di ritiro dal mercato dei formaggi Dop per un equivalente di circa 15 milioni di euro da assegnare agli aiuti agli indigenti. Oltre a questo abbiamo chiesto una ristrutturazione del debito delle aziende zootecniche colpite dalla crisi, la restituzione delle quote versate nel periodo 2014-2015, stimate per 75 milioni di euro, e l'avviamento di un piano di promozione istituzionale per il consumo di carne e latte”.
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Fonte: Cia - Confederazione italiana agricoltori
Autore: Lorenzo Pelliconi