Non accenna a fermarsi la crisi che imperversa sui grandi formaggi italiani, Parmigiano Reggiano e Grana Padano in testa. Anche in questi primi giorni del 2009 è proseguita la tendenza al ribasso dei prezzi di mercato che sono scesi al minimo di appena 6,05 euro/kg per il Grana Padano (- 10% rispetto ad anno fa) mentre la quotazione massima del  Parmigiano Reggiano è precipitata a 7,45 euro/kg (meno 9% rispetto a gennaio 2008). Una situazione già grave per tutto il 2008 e che ora è divenuta insostenibile e che non risparmia nessuna tipologia di prodotto, dalle forme a minore stagionatura (i dati si riferiscono al prodotto di 12-15 mesi) a quelle di fascia più alta, con due anni e oltre di stagionatura.

 

Per i formaggi è urgente intervenire

Il problema non è nuovo. Già lo scorso anno si era alzato e con forza un grido di allarme che il ministro dell'Agricoltura aveva raccolto per dare il via ad un piano anticrisi che prevedeva vari interventi sul fronte del mercato e della promozione. Ne ha parlato diffusamente anche Agronotizie. L'attuazione del piano stenta però a prendere il via, tanto che anche Confagricoltura ha sollecitato l'attuazione delle misure previste e in particolare la definizione delle procedure per l'offerta ad Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura) delle 200mila forme da destinare alle persone indigenti. L'obiettivo è quello di “alleggerire” l'offerta di mercato per favorire  una ripresa dei prezzi. Ma già ci si interroga sulla reale efficacia di questa iniziativa, visto che nei magazzini di stagionatura si è già avuto un sensibile calo del numero di forme presenti, oggi ai “minimi storici”.

 

Crolla anche il prezzo del latte

Ma i prezzi di mercato restano fermi o peggio mostrano ancora il segno meno, trascinando verso il basso anche il prezzo del latte, una tendenza che si registra non solo in Italia, ma su tutti mercati europei e che sta destando non poche preoccupazioni anche per le politiche agricole decise a Bruxelles.

Dopo l'impennata dei prezzi che si è avuta nel 2007 e nella prima parte del 2008, la situazione di mercato per il latte europeo ha subito una radicale inversione di tendenza. Complice l'aumento della produzione che si è registrata a livello mondiale, il prezzo del latte ha iniziato una rapida e inesorabile discesa, che gli analisti prevedono non essersi ancora esaurita. A causa della contemporanea flessione della domanda, le quotazioni  dei prodotti lattieri sono scese in molti casi a livello dei prezzi di intervento, facendo scattare i sostegni previsti dalla Ue.

 

Riapre l'intervento Ue

Con il 1° di marzo riprenderà l'acquisto di burro (30mila tonn) e latte in polvere (109mila tonn) da parte degli organismi di intervento, che si concluderà in agosto. Sarà anche riattivato il meccanismo delle restituzioni alle esportazioni  per i formaggi (in pratica un aiuto all'export per compensare la differenza fra prezzi mondiali più bassi e prezzi europei più alti). E' un segnale che Bruxelles indirizza agli operatori del settore per sottolineare l'impegno della Ue nel sostegno dei mercati. C'è da augurarsi che sia sufficiente.