Dal primo aprile gli allevatori italiani di bovine da latte (al pari dei loro colleghi europei) possono fare riferimento ad una più alta quota produttiva. I limiti imposti dalle quote latte sono stati infatti innalzati del 2% raggiungendo così per l'Italia quota 10,75 milioni di quintali. Ne abbiamo parlato anche su Agronotizie. Ma per gli allevatori alle prese con multe e splafonamenti non è il caso di lasciarsi andare ad eccessivo ottimismo.

L'aumento concesso da Bruxelles per la campagna produttiva in corso (che si concluderà il 31 marzo 2009) non andrà infatti ad aumentare in modo lineare i livelli produttivi di ogni allevatore, ma confluirà nella riserva nazionale, quella prevista dalla legge 119 del 2003, per poi essere distribuita agli allevatori nella prossima campagna secondo criteri ancora in fase di definizione.

Stando alle prime anticipazioni, le 210mila tonnellate di latte in più saranno utilizzate da Agea nella fase di compensazione, la fase che conclude l'applicazione delle multe con la restituzione delle somme versate in eccesso dagli allevatori dopo che sono state "tirate le somme" sulla reale entità della produzione complessiva italiana.

In questo complicato gioco di dare e avere, agli allevatori verrebbero restituite parte delle multe pagate, ma seguendo nel calcolo alcune priorità. Ad essere favorito sarà in via prioritaria chi ha avuto il taglio della quota B e subito dopo i giovani agricoltori.

Restano esclusi quanti hanno venduto quote e stalla (o solo una delle due…) e chi non ha mai pagato un euro di multa e nemmeno ha aderito ad una delle possibilità di "redenzione" che sono state concesse, come la rateizzazione.

Va poi ricordato che l'aumento di quota sarà ripartito fra le Regioni tenendo conto degli esuberi produttivi che si sono realizzati nelle due campagne precedenti.

Questo il quadro generale, per i dettagli occorre aspettare le decisioni (presumibilmente non facili da raggiungere) che saranno adottate dalla Conferenza Stato Regioni,  si spera entro questa estate.

Nel frattempo è bene ricordare che l'aumento di 210mila tonnellate copre solo in parte gli esuberi produttivi italiani, che nell'ultima campagna si sono attestati a 550mila tonnellate. Se non ci saranno cambiamenti, anche per il 2009-2010 dobbiamo aspettarci un conto salato da Bruxelles, che intanto si appresta a chiederci 153 milioni per gli esuberi dello scorso anno.

 

Foto Jrubinc