Il percorso botanico spesso situato in luoghi incantevoli, offre un servizio limitato all'alloggio ed alla cucina tipica, senza saper dare alcuna delucidazione in riferimento alla vegetazione nella quale è inserito. I sentieri per raggiungere spiagge, montagne o colline attraversano boschi e macchie: perché non sfruttare l'occasione per trasformarli in percorsi botanici?

Questa proposta meriterebbe di essere presa in considerazione, in particolar modo per l'Abruzzo che, dopo la tragedia del terremoto di primavera, avrà l'occasione di essere sotto l'attenzione del mondo intero coi Giochi del Mediterraneo a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio 2009 e col Vertice G8 dall'8 all'11 Luglio 2009 a L'Aquila.

Internet ha determinato il trionfo delle nicchie, dando la possibilità al piccolo proprietario di promuovere se stesso ed il luogo a livello mondiale: è una rivoluzione della quale non sembriamo essere ancora ben consci, forse perché è avvenuta in un tempo troppo breve, ma quello che in passato era il ruolo esclusivo di enti ed associazioni può ormai essere assolto anche da singoli individui.

Ecco perché il percorso botanico, insieme ad una attività di guida ed insegnamento, può rendere l'agriturismo attrattiva del territorio e riferimento del patrimonio vegetazionale del posto. 

 

La sua costituzione si articola nelle seguenti fasi:

  1. Conoscenza ed identificazione della vegetazione del luogo, reale e potenziale
  2. Individuazione degli esemplari più interessanti
  3. Messa a dimora di altri esemplari
  4. Identificazione delle piante con cartellino
  5. Potenziamento del percorso. Posa in opera di infrastrutture
  6. Tabella e pubblicazione di opuscolo guida

 

1) Conoscenza ed identificazione della vegetazione del luogo, reale e potenziale

Per prima cosa bisogna conoscere la vegetazione del luogo, reale e potenziale. Nel caso dell'Abruzzo, ad esempio, le fitoassociazioni di arbusti ed alberi sempreverdi tipici della macchia mediterranea rappresentano la flora potenziale della costa. L'antropizzazione del territorio ha progressivamente ridotto queste formazioni spontanee, che sono praticamente scomparse nelle provincie di Pescara e di Teramo, ma sono rimaste nella provincia di Chieti. In particolare sopravvive una lecceta litoranea nella riserva naturale di Torino di Sangro (CH), che rappresenta quel che sarebbe il territorio in assenza di insediamenti umani: oltre al leccio (Quercus ilex) troviamo arbusti mediterranei come il lentisco (Pistacia lentiscus), l'alaterno (Rhamnus alaternus), la liquirizia (Glycyrrhiza glabra), la rosa di S. Giovanni (Rosa sempervirens), ecc.

Man mano che si procede verso l'interno, salendo sui rilievi appenninici, diminuisce la pressione antropica ed aumentano gli insediamenti vegetazionali spontanei, dove alberi e sottobosco sempreverdi competono con caducifoglie termofile: roverelle (Quercus pubescens), ornielli (Fraxinus ornus), carpini neri (Ostrya carpinifolia), ecc. L'innalzamento della temperatura media rende più competitivi in quota il leccio ed il relativo sottobosco, che sono facilmente rilevabili in diverse località montane, con importante impatto ambientale e paesaggistico.

 

2) Individuazione degli esemplari più interessanti

Dopo aver identificato la vegetazione ed averla ricondotta ad una tipologia di fitoassociazione, si individuano singoli esemplari di spicco, meglio se in prossimità dei sentieri preesistenti. Altrimenti se ne costruiscono di nuovi per raggiungerli: nuovi percorsi sono di stimolo per gli ospiti della struttura, che potrebbero trovare in questi un motivo in più per apprezzare la loro permanenza.

In questa fase gli esemplari devono essere individuati più 'col cuore che con la testa', nel senso che devono piacere per il loro aspetto, senza rispondere a strategie o logiche particolari.

 

3) Messa a dimora di altri esemplari

La messa a dimora di altri esemplari accentua le caratteristiche del percorso e, diversamente dalla fase precedente, viene svolta in coerenza con una strategia predeterminata. Ad esempio, in una situazione mista di caducifoglie termofile e sempreverdi, con relativo sottobosco, si potrebbe accentuare la presenza dei sempreverdi, ricchi di odori e buoni frutti. La scelta delle piante deve essere affidata al progettista che, operando in una fitoassociazione preesistente, opera modifiche importanti ma impercettibili: un lavoro ben fatto deve sembrare opera della natura.

 

4) Identificazione delle piante con cartellino

I cartellini identificatori rappresentano un salto di qualità: il bosco si trasforma in un orto botanico e tutta la struttura, economicamente, aumenta di valore. I cartellini possono essere realizzati in diversi materiali, secondo il consiglio del progettista. Ad esempio, in vicinanza del mare i materiali sono più esposti a corrosione, quindi devono essere inossidabili.

Il contenuto del testo deve inquadrare botanicamente l'esemplare: genere, specie e famiglia sono informazioni indispensabili. Seguono altre caratteristiche, come areale geografico di appartenenza, periodo di fioritura, ecc. Potrebbero essere incluse anche informazioni diverse, come citazioni letterarie, riferimenti mistici e mitologici, oppure notizie di etnobotanica.Percorso agriturismo Colle Selva

 

5) Potenziamento del percorso. Posa in opera di infrastrutture.

Il percorso non è concepito per studiosi di botanica, ma per persone in vacanza. Quindi deve essere il più possibile agevole o comodo. (sulla destra, una foto di un percorso presso l'agriturismo Colle della Selva ad Abbateggio, PE). Dovrebbe disporre di posti a sedere, cartellonistica e segnaletica. In alcune aree potrebbe essere accentuata la presenza di specie con frutti buoni ma poco noti, come il corbezzolo (Arbutus unedo), con presenza di indicazioni che invitano all'assaggio.

 

6) Tabella e pubblicazione di opuscolo guida.

Una tabella all'ingresso del percorso dovrebbe descrivere le specie più interessanti, vegetali ed animali, che si possono incontrare. La cartografia in scala indica la lunghezza del percorso, la tortuosità, il suo rapporto col luogo. Molto importanti sono le pendenze che determinano la difficoltà del percorso.

Infine la stesura dell'opuscolo guida. Oggi Internet permette di pubblicare qualunque opera gratuitamente, senza più dover spendere cifre a tre zeri per l'editoria a pagamento. Si può inserire un banner sul sito dell'agriturismo per presentare e vendere l'opera, a costo zero per l'autore, che viene stampata e spedita per ogni singola copia alla volta, a spese del richiedente dopo l'ordine.

 

Fitobenefit progetta e realizza percorsi botanici per l'agriturismo.

 

Per ulteriori informazioni:

Fitobenefit di Luca Di Lorenzo - Dottore Agronomo

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