Dal 5 agosto 2023 scattano le nuove norme, volute dal Ministero dell'Agricoltura giapponese, per l'esportazione di piante e parti di piante non destinate alla coltivazione e di altri materiali di uso agricolo o zootecnico.
Sarà necessario un certificato fitosanitario per vendere sul mercato nipponico cerali, semi, piante officinali e spezie, legno, fertilizzanti, mangimi e materiali per il giardinaggio.
Fino ad ora il certificato fitosanitario era richiesto solo per alcuni prodotti come la curcuma, l'eucommia, le marndorle, le noci, gli anacardi, le noci di cocco, i pistacchi e le noci di Macadamia.
Con le nuove norme, a partire dal 5 agosto il certificato sarà richiesto anche per:
- piante officinali essiccate, intere o pressate, frantumante o macinate;
- cereali, compresi riso, mais, grano, orzo, segale e avena e malto;
- legumi, compresi soia, fagioli, piselli e altri legumi;
- semi di piante oleaginose;
- legno;
- fertilizzanti;
- mangimi per animali, compreso il fieno e i foraggi pellettati;
- materiali per giardinaggio, in particolare substrati e prodotti per pacciamatura vegetale.
Le autorità giapponesi hanno richiesto che i certificati possano essere emessi già prima del 5 agosto, in modo da agevolare le aziende e evitare respingimenti o blocchi delle merci alle frontiere.
I Servizi Fitosanitari regionali di alcune regioni italiane sono già attivi e in grado di rilasciare i certificati richiesti.
Per tutte le informazioni dettagliate su come ottenere i certificati e per quali specifici prodotti sono necessari, si consiglia alle aziende interessate di rivolgersi al Servizio Fitosanitario regionale di competenza.