E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei cambiamenti climatici sui consumi degli italiani, sulla base delle rilevazioni di Isac-Cnr nel mese appena trascorso, durante il quale è caduta anche il 55% di pioggia in meno del periodo di riferimento 1971-2000.
A stravolgere i tempi di maturazione delle coltivazioni è stato in realtà anche un pazzo inverno che - sottolinea la Coldiretti - è stato il terzo più caldo dall’inizio delle rilevazioni con una temperatura superiore di 1,76 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento, secondo Isac-Cnr che ha registrato anche un calo del 22% delle precipitazioni, che ha sconvolto le coltivazioni, ingannate dall’insolito tepore, con l’eccezionale arrivo di produzione fuori stagione.
Anche i piselli italiani sono già in vendita ma - continua la Coldiretti - in questo momento c’è la straordinaria occasione di trovare un grande varietà di offerta di verdure made in Italy a prezzi particolarmente convenienti, considerato il periodo, per effetto dell’accavallamento nella maturazione delle diverse varietà di ortaggi.
E’ però importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che - sottolinea la Coldiretti - è obbligatoria per la frutta e la verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori. A preoccupare questi ultimi è però - rimarca Coldiretti - il rischio di sbalzi termici con gelate tardive che purtroppo si sono verificate a macchia di leopardo provocando gravi danni alle coltivazioni da Nord a Sud Italia.
Un pericolo che riguarda anche i venti milioni di italiani che, con l’arrivo del caldo, si sono messi al lavoro negli orti, nei giardini e nei terrazzi per dedicarsi, oltre che alla tradizionale cura dei vasi di fiori, alla coltivazione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine e melanzane.
Il 25,6% degli italiani che coltiva da sé piante e/o ortaggi, lo fa prevalentemente per la voglia di mangiare prodotti sani e genuini, ma anche per passione (10%) ed in piccola parte per risparmiare (4,8%), secondo l’ultima indagine Coldiretti/Censis.
Si tratta peraltro di un interesse che ha una diffusione trasversale tra uomini e donne, fasce d’età e territori di residenza anche se dall’analisi emergono aspetti sorprendenti: la percentuale è più alta tra i giovani rispetto agli anziani e tra le donne rispetto agli uomini.
Gi italiani si dedicano al lavoro nell’orto, nei giardini e nei terrazzi privati, ma anche nei terreni pubblici o nelle aziende agricole con il comune denominatore che - conclude Coldiretti - è la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare od offrire a parenti ed amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma anche di risparmiare senza rinunciare alla qualità.