Sui banchi dei mercati sono già arrivati i primi meloni e le prime ciliegie made in Italy, spinti da una primavera che è iniziata con una temperatura di ben 2,8 gradi superiore alla media nel mese di aprile che si è classificato, infatti, al terzo posto dei mesi più caldi dal 1800.

E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei cambiamenti climatici sui consumi degli italiani, sulla base delle rilevazioni di Isac-Cnr nel mese appena trascorso, durante il quale è caduta anche il 55% di pioggia in meno del periodo di riferimento 1971-2000.
A stravolgere i tempi di maturazione delle coltivazioni è stato in realtà anche un pazzo inverno che - sottolinea la Coldiretti - è stato il terzo più caldo dall’inizio delle rilevazioni con una temperatura superiore di 1,76 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento, secondo Isac-Cnr che ha registrato anche un calo del 22% delle precipitazioni, che ha sconvolto le coltivazioni, ingannate dall’insolito tepore, con l’eccezionale arrivo di produzione fuori stagione.

Anche i piselli italiani sono già in vendita ma - continua la Coldiretti - in questo momento c’è la straordinaria occasione di trovare un grande varietà di offerta di verdure made in Italy a prezzi particolarmente convenienti, considerato il periodo, per effetto dell’accavallamento nella maturazione delle diverse varietà di ortaggi.

E’ però importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che - sottolinea la Coldiretti - è obbligatoria per la frutta e la verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori. A preoccupare questi ultimi è però - rimarca Coldiretti - il rischio di sbalzi termici con gelate tardive che purtroppo si sono verificate a macchia di leopardo provocando gravi danni alle coltivazioni da Nord a Sud Italia.

Un pericolo che riguarda anche i venti milioni di italiani che, con l’arrivo del caldo, si sono messi al lavoro negli orti, nei giardini e nei terrazzi per dedicarsi, oltre che alla tradizionale cura dei vasi di fiori, alla coltivazionefai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine e melanzane.

Il 25,6% degli italiani che coltiva da sé piante e/o ortaggi, lo fa prevalentemente per la voglia di mangiare prodotti sani e genuini, ma anche per passione (10%) ed in piccola parte per risparmiare (4,8%), secondo l’ultima indagine Coldiretti/Censis.
Si tratta peraltro di un interesse che ha una diffusione trasversale tra uomini e donne, fasce d’età e territori di residenza anche se dall’analisi emergono aspetti sorprendenti: la percentuale è più alta tra i giovani rispetto agli anziani e tra le donne rispetto agli uomini.

Gi italiani si dedicano al lavoro nell’orto, nei giardini e nei terrazzi privati, ma anche nei terreni pubblici o nelle aziende agricole con il comune denominatore che - conclude Coldiretti - è la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare od offrire a parenti ed amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma anche di risparmiare senza rinunciare alla qualità.