“E' impegno di tutta l’amministrazione fare il possibile, nei limiti consentiti dalla normativa comunitaria e nel rispetto di quanto deciso in ambito di Conferenza Stato-Regioni, per ovviare alla grave situazione di crisi in cui versano alcuni dei vini Docg e Doc più celebri del Piemonte, terra di eccellenza dell’enologia mondiale, in particolare i vini riferiti ai vitigni autoctoni Barbera, Dolcetto e Brachetto”.

Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, ha così commentato l’incontro con le rappresentanze politiche del Piemonte ed i Consorzi di tutela dei vini d’Asti e del Monferrato, dei vini d’Acqui e dei vini Colli Tortonesi, nonché dell’Associazione dei produttori “Vignaioli Piemontesi”, nel corso del quale è stata affrontata la difficile situazione di mercato.

“Ho già dato mandato ai miei Uffici – ha proseguito Galan – di verificare la possibilità di aprire la distillazione di crisi straordinaria per i vini a denominazione di origine in difficoltà, destinando a ciò fondi del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo”.

L’attuale situazione di crisi è determinata da un consistente quantitativo di giacenze di prodotto che non consente una ripresa del mercato dei vini di qualità della Regione, la cui produzione al momento non può essere considerata remunerativa dai produttori delle Dop stesse. 

Il Piemonte da lungo tempo ha scelto la strada della qualità attraverso il contenimento delle rese unitarie, destinando circa l’85 % della produzione ai vini Docg e Doc e solo una marginale parte ai vini generici. Pertanto l’intervento di distillazione di crisi, del tutto contingente, dovrà necessariamente riguardare le giacenze di vini di qualità ed essere commisurato ai costi sostenuti dai produttori, al fine di assicurare la fisiologica ripresa del mercato e il futuro della vitivinicoltura Piemontese.