Ai primi di ottobre inizia la campagna lattiero casearia del Pecorino Romano che si concluderà a fine luglio 2023 e ieri, 26 settembre 2022, i prezzi all'ingrosso del tipico formaggio sardo, con almeno cinque mesi di stagionatura franco luogo di stagionatura e Iva esclusa sono stati confermati in Borsa merci a Milano ad un valore medio di 12,65 euro al chilogrammo. Il prezzo medio di partenza del latte ovino rilevato il 23 settembre 2022 da Ismea si conferma invece ad 1,00 euro al litro.

 

Pecorino Romano, prezzo medio di settembre a 12,51 euro al chilo

Ieri, 26 settembre 2022, in Borsa merci a Milano sono stati ribaditi i valori di 12,50 euro sui minimi e 12,80 sui massimi del 19 settembre scorso, quando invece si era verificato un aumento di 0,20 euro al chilo sul 12 settembre (+1,6%). Rispetto solo al 22 aprile 2022, il prezzo medio del Pecorino Romano Dop è passato da 10, 80 euro al chilo a 12,65 euro, registrando un incremento medio di valore pari a 1,85 euro al chilo (+17,13%).


Secondo il Clal, il prezzo medio del Pecorino romano di settembre 2022 chiude a 12,51 euro al chilogrammo, cresciuto del 2,98% sul precedente mese di agosto e del +37,31% su settembre 2021. Allo stato, il prezzo medio su base annua (gennaio-settembre 2022) è pari a 11,05 euro al chilogrammo e risulta cresciuto del 29,73% sul prezzo medio dell'analogo periodo del 2021, pari a 8,51 euro al chilogrammo.

 

Campagna 2021-2022 produzione a -5,4%

Non sono ancora noti i dati completi di fine campagna, ma secondo quanto riferito al Clal dall'Organismo di Controllo Ineq, tra ottobre 2021 e giugno 2022 sono stati trasformati nel tipico formaggio sardo 1.802.604 ettolitri di latte ovino, per un quantitativo di prodotto finito ottenuto pari a 30.722 tonnellate. In pratica, rispetto alla precedente campagna lattiero casearia, e prendendo a base l'analogo periodo ottobre 2020-giugno 2021, sono stati trasformati in Pecorino Romano 93.783 ettolitri di latte ovino in meno (-4,9%) e di conseguenza l'output di formaggio è sceso di 1.754 tonnellate (-5,4%), un dato questo che sta sicuramente influendo sui prezzi, unitamente ai maggiori ricarichi resi necessari per tentare di controbilanciare l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia.

 

Latte ovino, si parte da 1 euro di prezzo medio

Il latte ovino all'ovile rilevato da Ismea in Sardegna il 23 settembre scorso, a campagna lattiero casearia 2022-2023 ai blocchi di partenza visto che si ricomincia ad ottobre, presenta un prezzo medio e prevalente di euro 1,00 al litro alle condizioni di franco azienda, Iva inclusa, valore comunque compreso tra 0,90 euro al litro sui minimi e 1,25 euro sui massimi. Tali rilevazioni riguardano i rapporti intercorrenti tra pastori ed industria privata lattiero casearia, e sono da intendersi a titolo di acconto. Non presenta variazioni il prezzo medio attuale rispetto a quello di fine campagna 2021-2022, anche se il prezzo massimo risulta ora aumentato rispetto al 5 agosto di 0,05 euro al litro.

 

Ismea al momento non registra aggiornamenti per quanto riguarda il prezzo onnicomprensivo del latte all'ovile pagato dalle cooperative agli allevatori ovini sardi. Tale valore è stato registrato l'ultima volta da AgroNotizie® su una quotazione Ismea del 5 agosto 2022 a 1,25 euro al litro.

 

Sono tutti valori questi appena illustrati che fino a due anni fa sarebbero stati considerati soddisfacenti, ma siccità e incrementi dei prezzi di materie prime e mezzi tecnici hanno sicuramente mangiato agli allevatori ovini sardi quei margini, oggi sempre più difficili da ottenere.

 

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