Il Pecorino romano Dop ha un prezzo medio all'ingrosso da inizio anno di 8,14 euro al chilogrammo, già in crescita rispetto al valore medio 2020 del +13,56% grazie anche al nuovo aumento di ieri in Borsa merci a Milano (+1,2%). Mentre il latte ovino in Sardegna accenna nuovamente ad una ripresa (+4,2%), che va considetata comunque lieve tenendo conto che - stando a quanto rilevato da Ismea - i prezzi non crescono uniformemente in tutta l'isola, restando fermi in una delle zone di rilevamento.
 

Prezzi del Pecorino romano aumentati dell'1,2% in una seduta

Ieri, 29 marzo 2021, in Borsa merci a Milano il Pecorino romano Dop con cinque mesi di stagionatura e più, alle condizioni di "franco magazzino di stagionatura" Iva esclusa, è stato fissato a 8,25 euro al chilogrammo sui minimi e ad 8,45 euro sui massimi, registrando un aumento di 10 centesimi al chilogrammo (+1,2%) rispetto alla quotazione del 15 febbraio scorso, quando si era verificato l'ultimo aumento della stessa entità, valore poi rimasto invariato fino alla seduta del 22 marzo.

Il prezzo medio del Pecorino romano a marzo 2021 - secondo il Clal - si porta così a 8,27 euro al chilogrammo, in crescita sul mese precedente dell'1,16%: il prezzo medio di febbraio si era fermato ad euro 8,18 al chilogrammo. Il prezzo medio di marzo 2021 è superiore del 14,07% rispetto a quello dello stesso mese del 2020, quando il formaggio tutelato era attestato ad un valore medio di 7,25 euro al chilogrammo.

Nel frattempo, si annuncia in netta crescita la produzione di Pecorino romano nel primo trimestre dell'annata lattiero-casearia 2020-2021, con 2.364 tonnellate di formaggio prodotte tra ottobre e dicembre 2020: +81% rispetto all'analogo periodo del 2019. Mentre non sono ancora noti i quantitativi di latte idonei alla produzione del tipico formaggio affluiti nei caseifici dell'area Dop.
 

Prezzi del latte in lenta crescita

I quantitativi di formaggio prodotti in più rispetto allo scorso anno, concentrati nei medi di novembre e dicembre, lasciano pensare che ci sia ancora una certa abbondanza di latte sul mercato, che sul lato dell'offerta potrebbe concorrere a frenare la crescita del prezzo della materia prima, che tenderebbe così a risentire meno della pressione della domanda.

Secondo Ismea, il prezzo del latte ovino in Sardegna, al lordo dell'Iva e franco azienda nella rilevazione del 26 marzo 2021, oscilla tra un minimo di 75 centesimi di euro al litro ed un massimo di 85 centesimi (stabili sul 19 febbraio scorso), per un prezzo medio di 80 centesimi ed un valore prevalente fermo a 80 centesimi.

Sempre il 26 marzo scorso Ismea rileva poi i prezzi del latte ovino in Sardegna, in una diversa situazione territoriale e di mercato - valori puntuali non leggibili dal display dell'Istituto - per un prezzo medio di 87,50 euro al litro, in crescita del 4,2%, rispetto alle rilevazioni di una settimana fa, fino a quando si erano mantenuti costanti gli stessi prezzi del 19 febbraio: 80 centesimi sui minimi e 88 sui massimi. Si tratta del secondo aumento dal 12 febbraio scorso.

Per raffronti con i prezzi delle settimane precedenti è possibile tornare sull'articolo pubblicato il 23 febbraio 2021.