Le proposte avanzate dal ministero delle Politiche agricole Maurizio Martina al tavolo della filiera suinicola convocato ieri 15 giugno 2016 dal Mipaaf a Brescia e al quale ha partecipato – fra gli altri – l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, trovano il sostegno della filiera suinicola, compatta a chiedere azioni in grado di far uscire gli operatori dalle secche di una marginalità altalenante e sempre più concentrata nelle mani di pochi trasformatori e retailer.

Queste – ricordiamo – le soluzioni messe sul piatto dal Mipaaf: la conferma della compensazione Iva per le carni suine anche il 2017; un allargamento e semplificazione della moratoria dei debiti degli allevatori con il pagamento diretto degli interessi dei mutui sostenuti; la creazione di un marchio unico nazionale per i regimi di qualità, che aiuti anche a valorizzare i tagli di carne suina italiana non utilizzati per la produzione di prosciutti Dop; il sostegno all’export attraverso un rafforzamento dell’azione diplomatica per la rimozione delle barriere sanitarie a partire dal mercato cinese; l’attuazione di campagne di comunicazione e promozione a sostegno di tutto il sistema suinicolo nazionale.

La filiera suinicola sta comunque lavorando su progetti in grado di certificare e promuovere progetti a sostegno della carne 100% italiana. Sarebbero almeno due, uno dei quali pronto a partire con il supporto di Anas, Coldiretti, Ineq e Consorzio del prosciutto di San Daniele, mentre un diverso sistema di certificazione, sempre però mirato a identificare e tutelare la produzione del suino nato, allevato e macellato in Italia, potrebbe nascere sotto l’egida di Agrinsieme.

Anas
Il presidente dell’Associazione nazionale allevatori suini (Anas), Andrea Cristini, che ha preso parte all’incontro insieme ai vicepresidenti Mauro Testa e Thomas Ronconi, si è dichiarato soddisfatto del piano illustrato da Martina.
È un programma molto mirato, finalizzato a valorizzare il prodotto italiano – ha affermato Cristini - fondamentale soprattutto in questo periodo, in cui il consumo di carne suina è demonizzato”.
Positivi anche gli interventi “per la tutela degli allevamenti dal punto di vista bancario e di supporto alle filiere che valorizzano il suino 100% italiano. Aspettiamo il nuovo incontro del tavolo di filiera, previsto per luglio, per fare una valutazione di quanto messo sul tavolo qui a Brescia”, proseguito Cristini.

Confagricoltura
Giudichiamo positivamente l’esito del tavolo suinicolo – ha affermato il presidente di Confagricoltura Lombardia Matteo Lasagna - e troviamo in particolar modo interessante l’apertura del ministro Martina alla proposta emersa ai fini dell’aggregazione e dell’organizzazione del mondo produttivo sotto forma di un Consorzio che possa certificare al 100 % la filiera italiana”.
Fondamentale – ha proseguito - l’impegno in primo luogo dell’assessore Fava e dell’amministrazione regionale teso a aggregare i produttori lombardi con un’unità di intenti che da tempo non si verificava in questo settore”.
In questo momento abbiamo bisogno – ha proseguito il presidente Lasagna – di un impegno da parte della politica per garantire a tutta la zootecnia lombarda un adeguato sostegno attraverso i pagamenti diretti della Pac e i premi accoppiati. Nessun settore merita di essere escluso”.
Il nostro settore vive da tempo un periodo di grande difficoltà economica – ha spiegato il presidente della Federazione regionale degli allevamenti suinicoli di Confagricoltura Lombardia Serafino Valtulini - e sono quindi necessari interventi utili a garantire una maggiore liquidità alle aziende. In questo senso accogliamo con favore le proposte del ministro per una moratoria dei debiti in essere e per la conferma della compensazione dell’Iva”.

Alleanza delle cooperative italiane
Occorrono decisioni urgenti e strutturali in grado di contrastare la difficile situazione del comparto suinicolo – ha riconosciuto Giovanni Bettini, coordinatore del settore zootecnico dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, ieri presente al tavolo di filiera -. Tra le priorità improcrastinabili individuate dall’Alleanza delle cooperative italiane c’è l’attivazione di un valido sistema di etichettatura di origine, sia per le carni fresche che trasformate, che certifichi, attraverso sistemi di qualità riconosciuti, la filiera 100% italiana con suini nati, allevati e macellati in Italia”.
Insieme all’etichettatura d’origine, essenziale per la valorizzazione delle produzioni italiane, per l’Alleanza delle cooperative risultano fondamentali la spinta ad accrescere la presenza su nuovi mercati Ue ed extra Ue, con maggiori sostegni all’export e la riduzione dei costi a carico delle aziende, attraverso una auspicata sburocratizzazione delle procedure e degli obblighi amministrativi.
Se positiva e condivisibile appare la decisione della Commissione europea di introdurre lo stoccaggio privato per le carni suine, permane comunque la necessità di accompagnare gli interventi comunitari anche con misure di carattere nazionale che diano adeguate risposte al calo di redditività delle imprese e pongano le basi per un rilancio concreto della filiera, permettendole di mantenere quel ruolo di prestigio che merita.
Auspichiamo che vengano adottate misure volte alla ristrutturazione dei debiti degli allevatori, come già fatto nel settore latte, e che si proceda alla individuazione di nuovi strumenti di garanzia per favorire l’accesso al credito delle imprese”, ha concluso Bettini.

Unapros
Apprezza la mossa del Mipaaf Lorenzo Fontanesi, ma non nasconde alcune perplessità.
Sicuramente c’è una presa di coscienza del ministro Martina delle difficoltà del settore – ha dichiarato il presidente di Unapros – però bisogna anche rilevare che non è la prima volta che si fa un incontro politico dove si cerca di quietare i malumori della filiera Molte tematiche affrontate nel 2007 sono le stesse di oggi, con la sostituzione di alcuni nodi e l’accantonamento di altri”.
Secondo Fontanesi “il problema vero è che la filiera è ancora molto disgregata e in questo modo si fatica a raggiungere accordi strategici”.
Aspetto positivo è anche, per la più importante organizzazione di op, la pianificazione di una campagna informativa. “Troppo spesso la carne subisce attacchi mediatici ingiustificati – ha analizzato – con conseguenze pesanti per il mercato. l’auspicio è che tutti gli attori coinvolti possano aderire, animati da un’unica finalità”.