Si attende un giro di vite sul prezzo del latte alla produzione, a partire dai prossimi mesi. E' questa la stima dell'Ufficio studi di Fieragricola che domani inaugura la 108ma edizione (7-10 febbraio). Il prezzo attuale gennaio-marzo 2008) fissato dagli accordi integrativi siglati dalla filiera lattiero-casearia lombarda lo scorso 12 settembre, è di 420 euro la tonnellata + iva. Un riconoscimento adeguat - per la parte agricola e industriale - alla situazione di mercato dei mesi scorsi, con una progressiva riduzione delle scorte di latte in tutta Europa. Si prevedono variazioni per l'annunciato aumento delle quote latte a livello comunitario, previsto nella misura del 2%. I quantitativi di quote latte assegnati per i Paesi membri dal 2008-2009 al 2014-2015 (ultima campagna lattiera sottoposta ai vincoli delle quote) ammonta a 142,868 milioni di tonn. All'Italia sono state assegnate produzioni pari a 10,530 milioni di tonne. L'assegnazione di nuove quote ammonterà a 2,84 milioni di tonnellate. Al nostro Paese toccherà una cifra pari a 210 mila tonnellate, che porterà così il 'bottino' di quote complessivamente a 10,74 milioni di tonn. Un traguardo che non coprirà il surplus produttivo italiano, che nell'ultima campagna è stato di 620 mila tonnellate.
I prezzi futuri
Le condizioni attuali di mercato e il perdurare di una situazione deficitaria negli stoccaggi di latte in polvere a livello europeo, dovrebbe tradursi per il prossimo biennio in una situazione di tensione dei listini aggravata da spinte verso l'alto dei prezzi di mangimi e materie prime. Il valore del latte alla stalla potrebbe toccare i 440 euro alla tonn + iva senza calcolare la prevista iniezione del 2% di quote produttive per tutti gli Stati Ue. La conseguenza sarà, secondo l'Ufficio studi, un  rimbalzo a ritroso del prezzo del latte pagato ai produttori dell'8-12%. E il prezzo pagato agli allevatori sulle consegne di latte dovrebbe scendere fra i 390 e i 410 euro alla tonnellata + iva.