A completamento degli articoli sugli obblighi (Prima parte e Seconda parte, Prima parte e Seconda parte) derivanti dal Regolamento Reach per chi usa sostanze e miscele chimiche pericolose si può concludere riassumendo alcune delle principali buone pratiche da seguire anche per evitare di incorrere in sanzioni.

 

Fare attenzione alle Sds e alle etichette

Ciò che è scritto nelle Schede di Dati di Sicurezza (Sds) e nelle etichette è di fondamentale importanza per garantire un uso sicuro, per se stessi e per i propri lavoratori, delle sostanze e miscele chimiche pericolose. È importante verificare che contestualmente alle sostanze e miscele pericolose si abbiano a disposizione le Sds, che si consultino e si mettiano a disposizione dei lavoratori (dipendenti o collaboratori occasionali o professionali).

 

Il fornitore delle sostanze e miscele acquistate dovrà fornire aggiornamenti tempestivi in caso di modifiche delle Sds.

 

Da consultare e verificare anche gli Scenari di Esposizione (Se) e controllare che l'uso che si fa delle sostanze o miscele sia ricompreso al loro interno. In caso contrario bisogna segnalarlo al proprio fornitore tempestivamente, per poi chiedere un aggiornamento.

 

Un buon fornitore porta sempre il buonumore

Mantenere dei buoni rapporti con il proprio fornitore è fondamentale per adempiere correttamente agli obblighi previsti dai Regolamenti Reach e Clp.

 

Se le informazioni ricevute sono incomplete o non aggiornate bisogna rivolgersi a lui facendosi inviare subito tutti i dati e i documenti previsti per legge. Bisogna avvisarlo in caso di controlli o ispezioni in modo tale che possa fornire tutta l'assistenza necessaria in caso di richieste specifiche degli ispettori sulle sostanze e miscele acquistate.

 

In numerose occasioni, infatti, il fornitore rappresenta il punto di riferimento, non solo per le autorità ispettive ma soprattutto per gli attori della catena di approvvigionamento che utilizzano o gestiscono la sostanza o miscela. È infatti responsabile dell'immissione sul mercato della sostanza e della sua composizione. Per questi motivi, è bene rivolgersi sempre al proprio fornitore per ottenere maggiori informazioni circa la sicurezza della sostanza o miscela chimica.

 

Consultare i documenti pubblici (Faq, documenti orientativi, linee guida)

Negli ultimi anni, l'attenzione del legislatore europeo, e pertanto nazionale, verso l'uso sicuro e rispettoso della salute umana e ambientale di prodotti chimici è in costante crescita. Infatti, gli utilizzatori professionali che usano sostanze chimiche, come repellenti, insetticidi, rodenticidi, vermicidi, eccetera, si scontrano spesso con nuove regole da rispettare, nuovi documenti interpretativi o prassi applicative.

 

È buona norma consultare periodicamente i siti istituzionali per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità del settore così da non trovarsi impreparati. Ad esempio si possono consultare delle Faq pubblicate dal Ministero della Salute oppure dall'Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (Echa) oppure scaricare i documenti di orientamenti redatti dall'Echa, disponibili anche in lingua italiana.

 

L'Help desk istituto a livello nazionale e quello dell'Echa è un ulteriore strumento fruibile gratuitamente che consente di inoltrare specifiche domande alle autorità per fornire risposte utili e importanti per comprendere meglio le complesse regole sulla sicurezza dei prodotti chimici.

 

I documenti sono da conservare per almeno dieci anni dall'ultimo acquisto/utilizzo di sostanze o miscele pericolose.

 

Effettuare una valutazione di conformità aziendale (audit) e consultare un esperto

L'organizzazione dell'attività lavorativa richiede tempo, risorse e denaro. Le regole imposte dai Regolamenti Reach e Clp sono tante e complicate. Spesso potrebbe essere di aiuto effettuare una valutazione di conformità regolatoria periodica della propria attività. In questo senso, sarà possibile, con il supporto di professionisti legali e tecnici qualificati, evidenziare le non conformità aziendali e sanare le difformità per tempo, così da farsi trovare preparati di fronte ad eventuale ispezione delle autorità.

 

Verificare in anticipo la regolarità, oltre che mitigare il rischio sanzionatorio, consente di pianificare una strategia commerciale più stabile ed efficace.

 

Cosa si rischia?

Le imprese agricole sono soggette a controlli periodici delle autorità competenti e possono essere sanzionate ai sensi dei Decreti Legislativi numero 133/2009 e 186/2011 in materia di violazioni dei Regolamenti Reach e Clp.
Da non dimenticare che l'autorità sanitaria locale è l'autorità competente, coordinata dal Ministero della Salute, che effettua le ispezioni nel territorio italiano e, nel caso rilevi violazioni, è deputata a sanzionare l'impresa.

 

Le sanzioni sono prevalentemente di natura amministrativa e pecuniaria, ossia prevedono il pagamento di sanzioni che però possono essere anche piuttosto elevate, arrivando fino a 90mila euro nei casi più gravi. Altre sanzioni possono essere comminate nel caso di violazioni di norme sulla sicurezza dei lavoratori.

 

I prossimi sei articoli saranno dedicati al Regolamento (UE) n. 528/2012 sui Prodotti Biocidi, per poi tornare a parlare ancora dei Regolamenti Reach e Clp.

 

A cura di Francesca Samartin dello Studio legale Landilex

 


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"Stare sul lato del sicuro è facile, basta seguire l'etichetta!" poteva essere vero quando si parlava di fitosanitari in passato, ma al giorno d'oggi le aziende agricole sono tenute ad osservare adempimenti previsti dai Regolamenti Reach, Clp e sui Prodotti Biocidi. Si tratta di norme complesse che hanno un impatto importante sulla gestione quotidiana del lavoro agricolo e che, se non rispettate, possono portare sanzioni anche molto salate.
È per questo che lo Studio legale Landilex, specializzato da anni nel settore della sicurezza dei prodotti fitosanitari, fa il punto sulle norme da conoscere e rispettare per lavorare nel rispetto della legge e quindi nella massima tranquillità.

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