Un impegno comune, forte e concreto, in sinergia fra istituzioni e aziende italiane, per lo sviluppo di energia a zero costi ambientali. Questo l’esito del convegno dal titolo "Bioenergia: quali prospettive per l'agricoltura e l'impresa italiana" organizzato dalla Fondazione Europa Civiltà, che si è svolto ieri a Milano alla presenza, fra gli altri, del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, del presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Roberto Formigoni, del sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione e dell’europarlamentare Massimiliano Salini

L'introduzione è stata affidata a Formigoni, che ha sottolineato: "Lo sviluppo di bioenergie all’interno del settore della bioeconomia favorisce l’ambiente e crea nuovi posti di lavoro. Le ricadute positive connesse all'impiego di appropriate tecnologie bioenergetiche in grado di aumentare l’efficienza, ridurre le emissioni e i costi sono numerose sia dal punto di vista ambientale, sia dell'impresa agricola, sia per il settore industriale in un contesto dove vantiamo eccellenti esempi di tecnologia e produzione industriale nazionale. La produzione di energia da biomasse di origine agricola ha avuto negli ultimi anni un forte sviluppo, guidato dalle scelte europee e nazionali che si sono tradotte in politiche di incentivo le quali, nel corso degli anni, hanno concentrato le risorse disponibili sugli interventi maggiormente sostenibili, privilegiando gli impianti a biomasse e biogas di piccole dimensioni e che utilizzano prevalentemente scarti e residui delle produzioni agricole e agroalimentari. Il settore agricolo offre un enorme potenziale di biomasse residuali, la cui valorizzazione energetica in impianti di piccola taglia diffusi sul territorio costituisce il modo migliore di produrre energia rinnovabile oggi in Italia”.

Formigoni ha poi aggiunto: "La politica agricola nazionale e regionale, come il convegno dimostra, può mettere al centro il tema delle bioenergie e della bioeconomia. Riteniamo che gli effetti di reddito e di occupazione possano trovare anche nella prossima Legge di Stabilità 2016 impegni concreti per i quali metterò a disposizione l'impegno della Commissione Agricoltura del Senato. Altro importante impegno sarà quello di sostenere il Mipaaf nel confronto con il Mise e il ministero dell'Ambiente. Per la ricerca ritengo che possiamo avviare subito, e invito il Mipaaf a farsi promotore, un Pei (Partenariato europeo per l'innovazione) sulle bioenergie, previsto dalla regolamentazione vigente, sia per le esigenze del nostro Centro-Sud sia, soprattutto, per il confronto europeo al quale rispondiamo come Regioni del Nord. Infine, così come sottolineato da Ettore Prandini, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente Federazione regionale Lombardia, è importante non ripetere gli errori del passato, mettendo al centro l'impresa agricola nonché le risorse del territorio per garantire il reddito alle imprese".

Secondo il ministro  Martina: "L'agricoltura può dare un contributo importante allo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese. Penso - ha dichiarato il ministro - in particolare al fronte delle bioenergie e delle biomasse che possono valorizzare i sottoprodotti dell'attività agricola, integrando il reddito dei produttori e creando un circuito virtuoso di recupero degli scarti. Stiamo lavorando proprio per sostenere la multifunzionalità delle imprese, come elemento di competitività e senza dubbio il fronte delle bioenergie si inserisce in questo quadro. Sempre sullo stessa linea per la prima volta abbiamo anche un piano, costruito con le Regioni, per la valorizzazione delle nostre risorse forestali, con uno stanziamento di 1,8 miliardi di euro fino al 2020. Anche in questo caso i residui legnosi delle lavorazioni dei boschi possono diventare materia prima utile per la produzione di energia".

Il sottosegretario Castiglione, ha affermato che “il primo Piano di settore per le bioenergie, adottato nell’agosto 2014, rappresenta l’impegno del Mipaaf che, di concerto con gli altri ministeri e stakeholder, crede fortemente nel rilancio delle imprese attraverso l’utilizzo delle biomasse residuali e dei sottoprodotti della lavorazione agricola. Molto ancora vi è da fare se penso alla disomogenea interpretazione vigente a livello regionale, che impedisce di fatto una diffusa e corretta comunicazione su tali interventi, che possono rappresentare un’integrazione del reddito delle imprese, ma anche un utile impiego e smaltimento dei sottoprodotti di origine agricola".

L’europarlamentare Salini, rappresentante della Commissione Energia del Parlamento europeo, si è soffermato sul fatto che “la bioenergia è una sfida che si inserisce in maniera forte e innovativa nel grande capitolo del mix energetico e che garantirebbe una reale possibilità di sviluppo al nostro settore agricolo e un’occasione di crescita dell’intero Paese. Le nostre imprese dovranno essere capaci di manifestare la propria eccellenza anche per la definizione di politiche energetiche senza impatto ambientale. A livello europeo questa sfida è ben compresa. Siamo sulla strada giusta per dar coerenza ad un modello di agricoltura moderno che sappia tenere in conto razionalmente anche le tematiche legate all'integrazione del reddito. E le bioenergie sono fonte di integrazione di reddito, sviluppandosi armoniosamente con il resto della filiera agroalimentare che ha reso grande il nostro Paese”.