"In questi anni il Consorzio della Ciliegia di Vignola ha continuato a produrre basandosi su questo disciplinare 'mozzo' - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola -, riuscendo comunque ad ottenere risultati sufficientemente remunerativi grazie anche agli importanti sforzi fatti dai soci.
L'attuale stagione cerasicola è partita nella speranza di ottenere le modifiche richieste in tempo utile, necessarie per soddisfare le esigenze produttive e commerciali e salvare il reddito dei cerasicoltori vignolesi. Ma le tante promesse che sono state fatte non sono state mantenute.
Grazie alla burocrazia ed alla politica potremmo usare il nuovo disciplinare a partire dal 3 luglio, quando la raccolta sarà terminata. Un'altra stagione buttata e per questo dobbiamo ringraziare quelle persone e quel sistema che si è ancora una volta dimostrato anni luce lontano dalle esigenze di chi lavora e produce. Tante parole ma nessun fatto".
Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola
"Il 1 maggio la documentazione per le modifiche al vecchio disciplinare di produzione per le ciliegie Igp di Vignola era arrivata a Bruxelles - continua Monari -, dopo che erano scaduti indenni e senza intoppi i 90 giorni di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale in Italia. Speravamo che capissero che le ciliegie si raccolgono una volta all'anno, accelerando i tempi per dare l'autorizzazione. Invece anche questa volta niente, contribuendo a mettere in ginocchio un intero sistema produttivo di eccellenza della frutta italiana. Siamo quindi costretti a lavorare in funzione del 2016, senza poter adempiere a quelle promesse fatte alla Gdo sulla continuità del prodotto marchiato Igp. Perchè soltanto garantendo alla distribuzione ciliegie di qualità, omogenee e per tutto il calendario di maturazione sotto il marchio 'Ciliegie di Vignola' è possibile ottenere valore aggiunto ridistribuibile alla nostra base sociale".
"Pensavamo già da quest'anno di poter sfruttare le modifiche al vecchio disciplinare - spiega Giampaolo Pelloni, presidente del Consorzio ciliegia Igp di Vignola - e invece siamo ancora al punto di partenza. Potremo sfruttarle soltanto dal 2016, dando così finalmente continuità al marchio lungo tutta la stagione produttiva. La politica e la burocrazia ci hanno aiutato fino ad un certo punto, penalizzando il marchio e la sua visibilità. Quest'anno comunque pensiamo di poter marchiare Igp circa 30 mila quintali di ciliegie, sull'intera produzione vignolese che sarà di circa 50-60 mila quintali. La parte restante sarà quindi venduta attraverso il marchio alternativo 'Tentatrice', creato proprio per poter coprire questo 'buco' burocratico. La qualità sarà molto alta: pezzatura molto grande, ottimo aspetto, polpa consistente ed elevato sapore".