Come oramai da diversi anni, presso l'azienda agricola F.lli Moretti, si è tenuto il l'11 maggio 2010 un incontro tecnico sulla fragola, con particolare attenzione alla coltura protetta.
L'incontro, organizzato dal Cra, Unità di ricerca per la Frutticoltura di Forlì, New Plant e dal Crpv di Cesena, rappresenta il punto d'inizio di un percorso d'incontri e mostre pomologiche che hanno lo scopo di essere momento di confronto e di miglioramento.
La collocazione non è casuale, in quanto l'Emilia-Romagna rappresenta uno dei principali bacini produttivi nazionali di fragola: la produzione è principalmente localizzata nella provincia di Forlì-Cesena, con estensioni anche nella provincia di Ravenna e di Ferrara. Le tecniche di coltivazione sono rappresentate sia dalla coltura in pieno campo (75% del totale), sia da quella in coltura protetta (25%).
Un andamento stagionale atipico
"L'inverno appena trascorso - spiega Walther Faedi, direttore del CRA, Unità di ricerca per la frutticoltura (Forlì) - è stato molto lungo con circa 2.100 ore di freddo (+200 ore sullo standard degli ultimi anni). Queste ore in più hanno sicuramento influenzato le piante portando ad un determinato comportamento produttivo e vegetativo, ma differente a seconda della varietà. L'accestimento è risultato essere mediamente inferiore del 7% rispetto agli scorsi anni con una previsione di produzione quindi che sarà inferiore. Inoltre l'andamento stagionale altalenante non permette alle cultivar di migliorare il loro stato, oltre che lasciare dubbi su eventuali marciumi. La fioritura è risultata essere posticipata di circa 12 giorni mentre l'epoca di raccolta è rimandata di 6 giorni. Al momento la qualità dei frutti (grado Brix ed aroma) e la consistenza risultano essere scadenti."
Uno sguardo al mercato
"L'annata - spiega Walter Bucella, direttore commerciale Apofruit - ha presentato un andamento climatico variabile e difficile che però pare non aver portato particolari difficoltà al mercato ed ai consumi, visto l'offerta contenuta in Italia ed Europa e la buona domanda da parte dei consumatori. Inoltre la qualità al momento sembra essere buona ed il rischio marciumi apparentemente lontano per un mercato sicuramente recettivo".
"Per adesso il mercato - spiega Cristian Moretti di Agrintesa - sta rispondendo bene. Negli ultimi giorni si è evidenziato un leggero rallentamento a seguito di una riduzione dell'offerta e di un calo dei consumi. Ma proprio per questo motivo si è creato un equilibrio che ha permesso di mantenere un certo valore".
"La stagione nel veronese è andata abbastanza bene - spiega Leonardo Placchi di Aposcaligera - anche se le ultime piogge destano qualche preoccupazione per l'eventuale consistenza e grado zuccherino. Le prime fragole sono apparse all'inizio di aprile, mentre le quantità più importanti sono iniziate da fine aprile, con un picco all'inizio di maggio. La quantità raccolta al momento è superiore a quella dell'anno precedente con dati che, anche se in calo per il prossimo periodo, non dovrebbero creare problematiche alla stagione fragolicola veronese. La fragola veronese è concentrata in pianura, in aziende a conduzione prevaletemente familiare. Nella maggior parte dei casi si utilizza la tecnica della coltivazione autunnale, che consente di ottenere dallo stesso impianto due produzioni nell'arco di 10 mesi: una in autunno, da settembre a dicembre, l'altra in primavera, da metà aprile ai primi di giugno. Particolare attenzione viene posta agli aspetti qualitativi dei frutti, sia per quanto riguarda il sapore (alti contenuti zuccherini, acidità, aroma), sia per l'aspetto. Si prediligono varietà con frutti di grossa pezzatura, di forma conica, regolare, di buona consistenza, con superficie resistente, in grado di ben colorare nei periodi autunnali, caratterizzati da limitata luminosità e da basse temperature. Il marchio Diva garantisce un prodotto sano con eccellenti caratteristiche gustative, selezionato e confezionato con grande cura, particolarmente apprezzato dai consumatori europei."
La mostra pomologica
All'interno dell'evento presso l'azienda Moretti è stata allestita una mostra pomologica che ha consentito di apprezzare le più importanti varietà ad oggi utilizzate per la coltura protetta cesenate, le ultime novità varietali e le selezioni di fragola in fase di sperimentazione che hanno dato risultati soddisfacenti e che potrebbero essere lanciate sul mercato nei prossimi anni. Le varietà da impiantare devono possedere requisiti di rusticità, vigoria e costante produttività con frutti d'elevata pezzatura, aspetto attraente, buon sapore, elevato grado zuccherino, buona consistenza ed elevata shelf-life.
Il miglioramento della ricerca pubblica e privata ha introdotto nelle ultime annate un discreto numero di nuove accessioni, con conseguente assestamento del panorama varietale. "Tra le varietà di fragola in coltura protetta che sono principalmente coltivate in Emilia-Romagna - sottolinea Pierluigi Lucchi del Crpv di Cesena - si ricordano, in ordine di precocità di maturazione, Alba, Queen Elisa, Clery, Asia, Antea, Onda e Roxana. Tra queste sono presenti varietà di maggiore consolidamento e di più vecchia introduzione o varietà che solo da poco sono state presentate e necessitano ancora di alcune valutazioni. Tra le cultivar che sono in sperimentazione ma che stanno dando interessanti risultati ci sono Betty, Candiss, Sweet Eve (Rif), Eve's Delight (Rif), Portola (Rif), Monterey (Rif), Sant'Andreas (Rif), Portola (Rif) e Pincinque."