Gea.vite® è il Protocollo di autovalutazione per la filiera vitivinicola italiana messo a punto da Sata Studio Agronomico in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
Periodicamente, in questa sezione di AgroNotizie, pubblichiamo una sintetica spiegazione della struttura di Gea.vite®, prendendo in considerazione i singoli capitoli che compongono il Questionario e il Protocollo.
La suddivisione in 11 capitoli, per un totale di circa 250 quesiti, consente di ottenere un approccio globale di filiera, grazie al quale gli addetti al settore possono trovare utili spunti di riflessione per il miglioramento in qualsiasi ambito gestionale, dalla campagna alla cantina.
Il Capitolo 7 è stato appositamente dedicato alla valutazione dei principali aspetti relativi alla gestione della cantina; i quesiti sono stati, in questo caso, predisposti al fine di ottenere una visione a 360° del livello di gestione di tutte le fasi, dalla tecnica di vendemmia, al conferimento in cantina, alla valutazione del processo di vinificazione e relativi all’ottimizzazione del consumo energetico.

Introduzione alle tematiche trattate
La filiera di produzione vitivinicola è composta da differenti fasi che vanno dalla produzione della materia prima uva alla commercializzazione del vino finito. Di estrema rilevanza, al fine di ottenere un prodotto di qualità, sulla base degli obiettivi enologici dell’Azienda e delle esigenze di mercato, risulta inoltre la fase di trasformazione e cioè tutti i passaggi di vinificazione e confezionamento del prodotto, nonché relativi al controllo della qualità e del consumo energetico.
Molti sono, in questo caso, i punti critici e gli aspetti che necessitano di monitoraggio: dalla verifica del trasporto e della sanità del prodotto in ingresso, all’ottimizzazione dei processi di lavorazione delle uve, sino al monitoraggio dell’affinamento e al controllo della pulizia e sanificazione degli ambienti. Questa fase di filiera rappresenta inoltre la più impattante in termini di consumi energetici e necessita quindi di attenta valutazione anche in merito a questo ulteriore aspetto, al fine di razionalizzare al massimo le operazioni, riducendo i consumi.

Modalità di approccio Gea.vite® (www.geavite.it)
Il Capitolo 7 - “Cantina” del Protocollo Gea.vite® propone diversi quesiti, corredati, all’interno del Protocollo, da specifiche trattazioni e indicazioni, nonché da immagini esplicative e bibliografia per ulteriori approfondimenti.
Nel Capitolo vengono presentati un totale di 39 quesiti, con l’obiettivo di ottenere una visione completa nella valutazione del livello gestionale della fase di trasformazione del prodotto da uva a prodotto finito.
Essi sono così ripartiti:
• 10 dedicati alla valutazione della materia prima in vigneto, alla modalità di vendemmia e alla ricezione delle uve in cantina;
• 3 relativi alla valutazione delle operazioni di pressatura o pigia-diraspatura e monitoraggio della qualità dei mosti;
• 5 riguardanti lo stato generale e la pulizia di ambienti e attrezzature;
• 5 relativi ad aspetti concernenti il consumo di energia e all’organizzazione generale degli spazi;
• 3 dedicati alla valutazione dei prodotti enologici utilizzati (scelta, stoccaggio…);
• 4 relativi al monitoraggio della qualità dei vini finiti e al loro affinamento e stoccaggio;
• 3 inerenti l’imbottigliamento (preparazione del vino e modalità);
• 4 riguardanti il confezionamento e lo smaltimento dei residui;
• 2 concernenti la fase di immissione del prodotto sul mercato.

All’interno del Questionario, al quale l’azienda può accedere dopo aver ottenuto le credenziali necessarie per l’ingresso al sito www.geavite.it, ciascuna domanda prevede diverse possibilità di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e, per ciascun punteggio, vengono codificate le motivazioni di tale attribuzione.
Queste ultime necessitano tuttavia di integrazioni da parte dell’azienda a seconda degli specifici casi; è previsto a tal fine uno spazio “Note” in cui possono essere registrati brevi commenti aggiuntivi da parte dell’utente.
Il Protocollo riporta per ciascuna domanda un testo integrativo di approfondimento e relativi riferimenti normativi e bibliografici.
Come già descritto per i precedenti capitoli si ricorda che la consultazione degli approfondimenti bibliografici risulta essenziale alla comprensione dettagliata dei concetti descritti; il Protocollo infatti, pur nella sua completezza, non esaurisce tutte le tematiche di possibile interesse e riporta quindi una serie di riferimenti aggiuntivi per approfondimenti ulteriori.

A livello esemplificativo si riportano due esempi






 
La complessità della tematica trattata non consente di entrare nel dettaglio di ogni singola operazione e vengono quindi proposti uno o più quesiti in corrispondenza di quelle che vengono reputate le fasi maggiormente critiche e di interesse e, soprattutto, quelle sulle quali l’azienda ha più possibilità di azione. Il processo di autovalutazione consente tuttavia di indirizzare l’attenzione dell’utente verso i punti più carenti nella sua gestione e di operare, talvolta tramite semplici e immediati accorgimenti, talvolta attraverso azioni e interventi più strutturali, per ottenere miglioramenti identificabili con l’innalzamento dei punteggi di anno in anno. Si consiglia in tal senso di effettuare valutazioni comparative tra anni successivi, prendendo come riferimento il primo anno di applicazione del Protocollo Gea.vite®.

Al termine della compilazione del questionario on-line, all’azienda viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.
Come descritto per i precedenti capitoli presentati nelle uscite di AgroNotizie, anche per quest’ultimo i punteggi vengono riassunti in due indici: EQ (Efficienza e qualità) e BIOPASS (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Sostenibilità sociale), espressi come percentuale del massimo potenzialmente conseguibile. Nella valutazione della gestione del suolo emergono infatti aspetti ambivalenti per i quali la comprensione dei punti “critici” o dei punti di forza nella gestione devono essere valutati sulla base di entrambi gli indici.
Ciò permette inoltre una chiara quantificazione del miglioramento nel tempo e consente di conseguenza di poter comunicare in maniera consapevole tale miglioramento, sulla base di un’effettiva variazione della valutazione numerica anno per anno.