Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina definisce il documento per i giovani agricoltori presentato dalla presidenza italiana nel corso del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue, conclusosi ieri a Bruxelles. Il documento ha registrato un ampio consenso da parte degli Stati membri.
Il Consiglio ha ribadito la contrarietà al taglio del budget 2015 attraverso la riduzione del Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) e ha trovato un accordo sul regolamento per la pesca in acque profonde.
Piano per i giovani agricoltori per accesso al credito, alla terra e per la formazione
La presidenza italiana ha proposto un documento a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura. Questi i tre punti principali:
1) Concessione di crediti dedicati da parte della Bei (Banca europea degli investimenti)
La proposta prevede di coinvolgere la Banca europea per gli investimenti per fornire un sostegno economico ai giovani agricoltori che intendono accedere ai finanziamenti. La Bei può intervenire attraverso una Garanzia bancaria europea e con prestiti favorevoli agevolando i giovani agricoltori che intendano avviare un'attività nel settore agricolo. Il requisito richiesto ai giovani agricoltori è dimostrare di avere una qualifica o competenze di formazione professionale e presentare un “business plan” strutturato dell'investimento proposto . L'intervento della Bei potrà essere così complementare agli strumenti nazionali esistenti. Parallelamente bisogna facilitare l’attuazione delle misure per gli under 40 contenute nella Pac 2014-2020.
2) Misure per l’accesso alla terra
Il documento italiano ritiene necessario prevedere strumenti che favoriscano l’acquisto di terreni agricoli da parte di giovani, anche in deroga alle attuali norme in materia di aiuti di Stato.
3) Istituzione di un’“Erasmus” per i giovani agricoltori europei
La presidenza italiana propone un “Erasmus” per i giovani agricoltori. L’obiettivo è quello di facilitare lo scambio di informazioni e di esperienze professionali tra le diverse realtà agricole europee. Il supporto sarebbe garantito dalle reti rurali nazionali e dalla rete rurale europea.
"Sono soddisfatto perché anche gli altri Stati membri hanno compreso che la disoccupazione giovanile va contrastata mettendo in campo provvedimenti urgenti e straordinari - ha detto il ministro Martina - Nell’area dei 28 Paesi Ue, secondo i dati dello scorso maggio, circa 5 milioni di giovani non hanno un lavoro. L’ultimo censimento europeo in agricoltura del 2010 ci segnala inoltre che la percentuale di agricoltori under 35 era del 7,5%, a fronte di un 30% di over 65. Bisogna invertire la rotta e adottare provvedimenti per il ricambio generazionale, sia con un’iniziativa comune europea, ma anche attraverso interventi nei singoli Stati".
"Ci siamo già mossi a livello nazionale su questo aspetto adottando un piano giovani in 10 azioni - ha ricordato Martina - dalla concessione di mutui a tasso zero, alle detrazioni per l’affitto di terreni agricoli, agli sgravi fiscali di 1/3 della retribuzione lorda per la stabilizzazione di giovani under 35, alle deduzioni Irap al 50% per le assunzioni di giovani nelle regioni del Mezzogiorno, fino ai crediti di imposta per investire nell’innovazione, nelle reti di impresa e nell’e-commerce".
"Adesso – ha concluso Martina – il nostro auspicio è che la Commissione europea recepisca l’orientamento del Consiglio e formuli una proposta concreta”.
Un momento del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea
No alla riduzione del budget Feaga 2015
In merito alla proposta della Commissione europea di modificare il budget 2015 attraverso una riduzione del Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), la discussione ha permesso alla presidenza italiana di definire una posizione unitaria da parte del Consiglio dei Ministri dell'agricoltura. Questi ultimi hanno ritenuto che la proposta della Commissione non corrisponde alle necessità del settore agricolo, già provato dall'impatto dell'embargo deciso dalla Federazione Russa.
“L'agricoltura europea – ha dichiarato Martina – non può pagare due volte per le conseguenze dell’embargo russo. Per ribadire questo orientamento, espresso dal Consiglio, invierò una lettera al presidente dell’Ecofin, affinché tenga conto della posizione dei ministri dell'agricoltura in sede di procedura di conciliazione in corso con il Parlamento europeo”.
“Riteniamo assolutamente inaccettabile ogni operazione contabile che porti ad una riduzione della disponibilità finanziaria per l’agricoltura europea – ha commentato Agrinsieme, coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari - Stiamo subendo le conseguenze dell’embargo russo e le misure sinora assunte sono largamente insufficienti, in parte inattive, ed escludono alcune produzioni chiave come quelle di alcuni comparti zootecnici. L’agricoltura non può solo subire le conseguenze di posizioni politiche dell’Ue senza almeno avere adeguate contromisure in termini di strumenti e risorse dedicate. Né tantomeno avere delle decurtazioni in bilancio”.
"E' stata seguita la linea indicata dal Parlamento europeo, una direzione decisamente positiva a difesa delle risorse agricole comunitarie - ha aggiunto il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Oarlamento europeo Paolo De Castro - Ci auguriamo che la richiesta dei ministri agricoli avanzata oggi venga ascoltata dai ministri finanziari che devono trovare risorse nuove per pagare le emergenze che attanagliano il settore agricolo europeo come i danni derivanti dall'embargo russo o l'ebola".
Tutela delle indicazioni geografiche del vino sul web
La presidenza italiana è nuovamente intervenuta sul tema dell’assegnazione dei domini internet da parte dell’Icann, insistendo con la Commissione affinché vengano assunte le opportune iniziative, compresa l’attivazione della procedura di “Indipendent review”, in relazione alla possibile attribuzione di dominio .wine e .vin al fine di assicurare la protezione delle indicazioni geografiche del vino.
Passi in avanti sul regolamento del biologico
Infine, il Consiglio ha anche consentito di compiere passi in avanti sulla riforma del regolamento biologico, oggetto di una dichiarazione da parte dei paesi del gruppo di Visegrad. La presidenza italiana si è impegnata a integrare con tali contenuti la propria proposta di compromesso che verrà presentata al Consiglio di dicembre.
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Fonte: Agronotizie