Sottrarre risorse agli agricoltori per ridare ossigeno alle altre politiche europee è una pratica inaccettabile, che non tiene conto del valore strategico che il settore ha nel panorama economico comunitario”.

Così Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, commenta la proposta della Commissione Ue di prelevare 448,5 milioni di euro dal bilancio agricolo per la gestione della Pac 2015 per destinarli ad altre politiche comunitarie.

Si tratta di una decisione pesante - prosegue De Castro -, che va a sommarsi alla mancanza di un miliardo di euro necessario a far fronte ai pagamenti dei fondi strutturali per lo sviluppo rurale. Prelevare gli aiuti ai produttori colpiti dall'embargo russo dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi agricoltori è una beffa insostenibile per un settore che sta pagando duramente una crisi che non ha originato".

"Mi auguro che la nuova Commissione sia maggiormente consapevole del ruolo economico dell’agroalimentare europeo e che il nuovo commissario Hogan difenda le sue prerogative nel bilancio Pac. È un dovere politico dotarci di strumenti efficaci per contrastare situazioni di emergenza che oggi, purtroppo, rappresentano più la norma che l’eccezione - conclude De Castro - Una gestione del bilancio dell’Unione più flessibile e ponderata con revisioni e aggiornamenti periodici potrebbe essere un buon punto di partenza per adempiere a questo dovere”.

E una levata di scudi si alza anche dal resto del mondo agricolo italiano.
Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, parla di decisione "gravissima" poiché, spiega "rappresenta uno schiaffo non solo alle imprese agricole ma anche a quel 92 per cento degli italiani che, secondo Eurobarometro, considera la Pac un elemento ‘importante per il futuro’, capace di offrire benefici non solo agli agricoltori ma all’intera società”.

"Non sappiamo come sostenere il comparto agricolo - rincara la dose Gianni Fava, assessore all'Agricoltura della Lombardia - e scontiamo difficoltà rilevanti sul piano della tutela dei prodotti agroalimentari a marchio, del commercio intercontinentale, senza dimenticare che l'embargo russo sta mettendo in ginocchio l'ortofrutta e il lattiero caseario, settori per i quali le risorse finanziarie predisposte dall'Ue e dall'Italia sono insufficienti, e Bruxelles avanza l'ipotesi di rapinare l'agricoltura di quasi 450 milioni di euro?"
L'agricoltura europea non merita di subire una simile rapina, a maggior ragione perché sta pagando più di altri comparti le decisioni folli di sanzionare la Russia".