Dopo quindici euforici e tumultuosi anni di crescita "a doppia cifra", la lunga corsa della Quarta Gamma in Italia mostra da qualche tempo chiari segnali di rallentamento.

Al convegno "IV Gamma: serve una svolta", tenutosi venerdì 9 ottobre al Macfrut di Cesena, i rappresentanti delle imprese agricole, dell'industria della trasformazione e della moderna distribuzione si sono ritrovati per fare il punto della situazione in Italia, analizzare in profondità punti di debolezza e potenzialità ancora inespresse del mercato e, soprattutto, iniziare a programmare su solide basi un nuovo ciclo di espansione.

Nel corso del convegno cesenate sono emersi diversi elementi di criticità caratteristici di un comparto cresciuto rapidamente, trasformandosi nel giro di pochi anni da modesta nicchia a secondo mercato europeo per importanza dopo il Regno Unito.

Insufficiente e disomogeneo indice di penetrazione, indicazioni potenzialmente fuorvianti sulla shelf life del prodotto, la mancanza di una programmazione nelle forniture, l'alternarsi di momenti di carenza e di sovrabbondanza di materia prima, infatti, sono indicatori di una crescita troppo veloce rispetto alle capacità del mercato di organizzarsi in modo efficiente.

"La Quarta Gamma, con le sue caratteristiche uniche di prodotto che offre un servizio senza passare per un processo di autentica trasformazione, è definitivamente decollata e oggi il mercato ha dimensioni da leader europeo," ha dichiarato Giuseppe Battagliola, Presidente AIIPA. "Tuttavia il Fresco confezionato si trascina problemi irrisolti, come la mancanza di informazione ai consumatori sul valore aggiunto dei prodotti, la bassa penetrazione nelle famiglie e una problematicità importante di margini per le aziende del comparto, che vanno a indebolire la capacità di cogliere nuove opportunità di sviluppo.

"La reale penetrazione della Quarta Gamma in Italia è molto bassa, rispecchiando la realtà di un Paese che si muove a due velocità tra Centro-Nord e Meridione, senza contare che oggi la penetrazione aumenta, ma si consuma un po' meno, " ha confermato Umberto Galassini, Direttore Generale di Bonduelle Italia. "Ma, a monte, dobbiamo chiederci come mai in questi anni non siamo riusciti a trasferire adeguatamente ai consumatori il principale valore di servizio del Fresco confezionato, se è vero che il 40% di quanti oggi acquistano l'insalata in busta continuano a lavarla. Si tratta di un problema generale di credibilità e di comunicazione che va assolutamente risolto."

"Il mercato della Quarta Gamma si può dire maturo perché ha numeri da mercato maturo. Si parla, infatti, di una penetrazione al 50-60%, ma solo il 15% di chi entra a fare la spesa in un punto vendita acquista insalate confezionate. Tuttavia, la Quarta Gamma è una gallina dalle uova d'oro che non merita di fare la fine del pollo spennato," ha chiarito Roberto Dalla Casa, docente presso l'Università degli Studi di Bologna, Polo di Forlì. 

"Parlare di una penetrazione del 60% per la IV Gamma non è realistico, mentre è assai più interessante in prospettiva quel 85% di clienti potenziali, non alto-consumanti, da raggiungere," ha commentato Lorenzo Trovato (Carrefour). "Tenendo conto dei limiti dell'esposizione nel banco frigo e della nostra volontà di razionalizzare l'assortimento, sarebbe positivo se riuscissimo ad aumentare da 30 secondi a 1 minuto il tempo trascorso dal consumatore davanti ai prodotti di Quarta Gamma."

Vanes Cantieri (Coop Italia) e Claudio Gamberini (Conad) hanno messo l'accento sugli effetti della crisi, che ha posto fine a un ciclo di crescita per il Fresco confezionato che registrava tassi regolarmente superiori al 10% annuo. 

Ciò malgrado, l'uscita dalle secche può arrivare dalle piccole economie, da un miglioramento complessivo a livello di filiera e da una ripresa degli investimenti in comunicazione sia da parte della Distribuzione che dei produttori.

"Al sistema agricolo viene chiesta da sempre un'assunzione di responsabilità nel fornire il massimo sostegno alla crescita del mercato" ha dichiarato Ambrogio De Ponti di AOP UNOLombardia. "In questo preciso momento, però, le aziende agricole sono arrivate al limite, non hanno ulteriori risorse da mettere a disposizione, né possono reggere il peso di problematiche che dovrebbero essere gestite da altri soggetti della filiera. Pur con tutta la ragionevolezza, abbiamo il preciso dovere di pretendere attenzione e concreta collaborazione da parte dei nostri interlocutori." 

Alla luce della situazione di mercato, i partecipanti al convegno di Cesena hanno concordato nel ritenere indispensabili maggiori investimenti nella comunicazione al cliente finale, in modo tale da rendere ancora più evidenti i contenuti di innovazione e di servizio integrati nel Fresco di Quarta Gamma.

Tuttavia, la nota più incoraggiante emersa dal convegno "IV Gamma: serve una svolta" risiede nella disponibilità di tutti gli attori della filiera a intavolare un dialogo continuativo sul terreno comune dello sviluppo di sinergie di valore per poter conquistare nuovi spazi di mercato e conquistare l'interesse del consumatore.

Per scaricare le relazioni complete di Giuseppe Battagliola, Presidente AIIPA, e del professor Roberto Dalla Casa clicca qui.