Il Pecorino Romano Dop continua ha definitivamente raggiunto gli 11 euro al chilogrammo di prezzo medio all'ingrosso sulla piazza di Milano. Anche i valori del latte ovino continuano ad aumentare. Resta il problema, per tutta la filiera, dell'aumento dei costi di produzione e del calo di resa e produzione delle greggi, come illustrato già da AgroNotizie.
Pecorino Romano + 11,67% da dicembre 2021
Ieri, 16 maggio 2022, a Milano in Borsa Merci il tipico formaggio sardo, con cinque mesi e oltre di stagionatura e alle condizioni di franco luogo di stagionatura e Iva esclusa è stato fissato a 10,85 euro al chilogrammo sui minimi e 11,15 euro al chilo sui massimi, confermando le quotazioni del 9 maggio 2022, quando si è registrato l'ultimo aumento dello 0,9%.
Quello del 9 maggio scorso è stato il nono aumento dalla seduta del 7 marzo scorso per il Pecorino Romano, che è passato dalla forchetta di 9,70-10,00 euro al chilogrammo registrati tra fine 2021 e gennaio 2022 alle quotazioni attuali: per un incremento medio del prezzo all'ingrosso dell'11,67%, pari a 1,15 euro in più sia sui minimi che sui massimi.
Secondo il Clal, il prezzo del Pecorino Romano ha attualmente un prezzo medio su maggio 2022 di 10,97 euro al chilogrammo, ed è cresciuto del 28,27% rispetto a maggio 2021. Un vero boom, tirato - a ben leggere le quotazioni Ismea sull'Isola - dalla domanda per l'export.
Latte ovino sale del 13,4% solo quello dato alle coop
Al contrario, nonostante la performance di tutto rispetto del formaggio tutelato, permane asimmetrica la dinamica del prezzo del latte ovino in Sardegna. Resta stabile sulla settimana precedente a 0,90 euro al litro il prezzo medio del latte ovino in Sardegna rilevato da Ismea il 13 maggio scorso, alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa. Le quotazioni sono comprese tra un minimo di 0,85 euro al litro ed un massimo di 1,10 euro. Ma il prezzo prevalente, che è anche il prezzo medio applicato, resta ancorato a 0,90 euro, lo stesso registrato sempre da Ismea il 17 dicembre 2021 e l'8 aprile 2022.
Unica variazione - avvenuta peraltro in aprile - è quella del prezzo massimo che era passato dai 0,95 euro al litro del dicembre scorso ad 1,10 euro dello scorso 8 aprile, senza quasi nulla cambiare però nel prezzo applicato dall'industria alla maggioranza dei pastori, visto che Ismea dava e dà ancora per stabile il prezzo medio e quello prevalente, attestati sullo stesso valore.
Il 6 maggio 2022 Ismea registra un prezzo del latte ovino all'ovile in Sardegna - a diverse condizioni territoriali e di mercato - che si attesta su 1,00 euro al litro sui minimi e 1,20 euro sui massimi, sempre Iva inclusa, e per un prezzo medio in aumento sulla settimana precedente del 10% e pervenuto a 1,10 euro al litro. Solitamente questa tipologia di prezzo - senza valore prevalente - è quella che si realizza nella contrattazione tra pastori e cooperative di trasformazione e ha un valore più elevato, poiché inclusivo del prezzo di saldo, anche se ai pastori soci parte del prezzo viene in realtà corrisposto come forma di partecipazione agli utili.
Il prezzo medio del latte ceduto dai pastori alle cooperative ha conosciuto una dinamica piuttosto veloce: era di 0,97 euro al litro il primo aprile scorso (0,85 euro sui minimi e 1,10 euro sui massimi) ed era già cresciuto del 14,1% sul 10 dicembre 2021. E rispetto al 1° aprile, il 6 maggio 2022 ha guadagnato il 13,4%.