Un'arnia tecnologica che è in grado non solo di monitorare lo stato e le attività delle api, ma anche di gestire autonomamente l'alveare e varie operazioni apistiche.
Sembra essere questa l'ultima frontiera raggiunta nella tecnologia al servizio dell'apicoltura: un'arnia robot in grado di sostituirsi in buona parte all'apicoltore, con cui comunica in tempo reale tramite computer o cellulare.
Si chiama BeeHome ed è stata lanciata dalla startup israeliana Beewise, che per sviluppare il progetto ha raggiunto in questi giorni la non trascurabile somma di 80 milioni di dollari di finanziamenti messi a disposizione da vari investitori.
In realtà più che un'arnia è un vero e proprio apiario, dal momento che il dispositivo può ospitare e gestire 24 alveari.
BeeHome si presenta infatti come una sorta di container con 12 alveari per facciata e una porta per accedere all'interno, qualcosa che ricorda gli apiari sloveni tradizionali.
Solo che sul tetto sono installati dei pannelli fotovoltaici per fornire elettricità al dispositivo e al suo interno (dove comunque l'apicoltore può entrare) opera un robot autonomo.
Grazie alla sensoristica interna e ad un sistema di intelligenza artificiale il dispositivo è in grado di controllare lo stato di salute e di sviluppo delle colonie e di gestire varie operazioni come il bilanciamento degli alveari, la prevenzione della sciamatura, i trattamenti antivarroa e la raccolta di miele fino ad un volume di 100 galloni, circa 378 litri.
In più, cosa che non è attualmente possibile con le arnie tradizionali, BeeHome è in grado di controllare la temperatura e l'umidità interna, risparmiando alle api parte del lavoro necessario alla termo e alla igroregolazione dell'alveare, attività che comportano un notevole consumo di energia, che si traduce in consumo di miele e quindi in una minor produttività.
Il tutto, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, comunicando in tempo reale con l'apicoltore direttamente sul suo computer o sul suo cellulare.
Un sistema che secondo gli ideatori sta dando risultati importanti, con la prevenzione totale dalla sciamatura, l'aumento delle rese in miele e una riduzione della mortalità delle famiglie. Oltre ovviamente alla riduzione del lavoro e degli spostamenti da parte dell'apicoltore.
Ma quanto costa? Non poco, anche se i prezzi possono variare a seconda degli ordini. Attualmente, il sito parla di un pagamento mensile di 400 dollari a dispositivo, senza costi di installazione e di gestione, e con una spesa di spedizione (nelle zone in cui è commercializzato) di 2000 dollari.
Sarà il futuro della apicoltura professionale? È sicuramente presto per dirlo, ma possiamo essere d'accordo con gli ideatori a considerarla la più rilevante innovazione nel settore dopo l'invenzione dell'arnia razionale a telaini mobili.