Pecorino romano, salgono i prezzi a campagna ultimata
Il 23 agosto 2021, in Borsa merci a Milano il Pecorino romano Dop con cinque mesi di stagionatura e più, alle condizioni di "franco magazzino di stagionatura" Iva esclusa, è stato fissato a 8,80 euro al chilogrammo sui minimi e ad 8,95 euro sui massimi, in crescita di euro 0,10 sia sui minimi che sui massimi sulla precedente seduta del 6 agosto, quando i valori erano già ulteriormente cresciuti di 0,05 euro su quelli di fine luglio, che erano attestati a 8,65-8,80, come rilevati anche nella seduta del 26 luglio, l'ultima riportata da AgroNotizie.A questo punto il prezzo medio su base annua raggiunto dal Pecorino romano a fine agosto 2021 - secondo il Clal - è di 8,43 euro al chilogrammo, il 15,60% in più rispetto a quello espresso nello stesso mese del 2020. Il valore medio su base mensile del Pecorino romano ad agosto 2021 sale così a 8,79 euro al chilogrammo, in crescita dello 0,76% su luglio scorso. Il prezzo medio di agosto 2021 è a questo punto superiore del 19,61% rispetto a quello dello stesso mese del 2020, quando il formaggio tutelato era attestato ad un valore medio di 7,35 euro al chilogrammo.
Latte ovino, confermato lo sprint dei prezzi a fine campagna
Ismea il 6 agosto scorso rileva i prezzi del latte ovino in Sardegna, al lordo dell'Iva e franco azienda, a 1,05 euro al litro sui minimi e 1,15 sui massimi, per un prezzo medio di euro 1,10 al litro, ed un prezzo prevalente di 1,10 euro al litro, con questo ultimo valore stabile su quello rilevato il 23 luglio, che era invece risultato in crescita del 37,5% sulla settimana ancora precedente. Si tratta della conferma del vero e proprio sprint di fine campagna per i prezzi normalmente imputati al rapporto tra allevatori e trasformatori privati, un prezzo di acconto, al quale va ancora aggiunto il conguaglio, pagato normalmente a fine novembre.Sempre secondo l'istituto, il valore del latte ovino in Sardegna, al lordo dell'Iva e franco azienda, in una diversa situazione territoriale e di mercato il 30 luglio scorso oscilla tra un minimo di 0,85 euro al litro ed un massimo di 1,10 euro al litro, in media a 0,975 euro al litro, e conferma il prezzo rilevato da Ismea sin dal 25 giugno scorso, quando era cresciuto del 2,6%, come rilevato da AgroNotizie anche nell'articolo del 28 luglio scorso. Sono questi i prezzi orientativamente praticati dai caseifici cooperativi, che poi a chiusura di bilancio - giugno 2022 - verseranno gli allevatori soci anche gli utili, che fungono da conguaglio sul prezzo del latte. Pertanto, anche questo prezzo è da considerarsi mediamente superiore ad un euro al litro, fatta salva la posizione degli allevatori conferenti di cooperative, ma allo stesso tempo non soci di queste.