Settore che come ha dichiarato è "fondamentale per la nostra agricoltura, con importanti ricadute produttive, economiche e sociali, e per l'equilibrio ecosistemico".
Risorse che, secondo la nota del ministero, dovranno servire per la realizzazione di progetti per il sostegno delle produzioni apistiche e della conduzione degli alveari che siano di particolare rilievo ambientale, economico, sociale ed occupazionale.
A chi sono destinati
Il Mipaaf infatti dovrà ora pubblicare dei bandi per finanziare progetti straordinari a cui potranno partecipare come beneficiari gli enti di ricerca, le associazioni, ma anche i consorzi e le società anche temporanee di imprese private.A cosa serviranno
Andando nello specifico i progetti straordinari che potranno essere finanziati con i 2 milioni messi a disposizione sono:- progetti di ricerca e sperimentazione di rilievo nazionale strettamente finalizzati al sostegno e al miglioramento della produzione, con particolare riferimento al miglioramento genetico e alla capacità di adattamento ai cambiamenti climatici;
- progetti sperimentali per la realizzazione di prodotti assicurativi per il settore apistico, che rispettino le norme di accesso al Piano assicurativo nazionale;
- progetti di promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale, con rifermento alle caratteristiche nutrizionali, organolettiche, alle varie tipologie di mieli e ai loro territori di origine.
Tanti o pochi?
La notizia dello stanziamento ha subito suscitato apprezzamento ma anche critiche da parte degli apicoltori. Apprezzamento perché ovviamente ogni aiuto è sempre ben visto e ben accolto, o almeno dovrebbe esserlo, critiche perché la cifra stanziata è stata da alcuni considerata troppo piccola.Ma mettendoli su una bilancia, 2 milioni extra per il settore apistico sono tanti o pochi? Se si guarda alle dotazioni di molti bandi dei Psr regionali, spesso finanziati con cifre da 1 a 5 milioni di euro per una sola regione, 2 milioni per tutto il territorio nazionale effettivamente non sono molti.
Se si paragonano agli stanziamenti specifici per il settore apistico, confrontandoli con i 7 milioni dell'Ocm miele 2019-2020, 2 milioni in più rappresentano un 28% in più, quindi non troppo, ma nemmeno troppo poco.
Ma se si vuol davvero considerare come ha dichiarato la ministra che l'apicoltura è un settore fondamentale per la nostra agricoltura e per l'equilibrio ecosistemico, e che il valore economico delle api da miele legato all'attività di impollinazione è stato stimato più di cento volte maggiore rispetto al valore delle produzioni apistiche (miele, polline, propoli ecc...), forse le politiche di finanziamento, di ricerca e di tutela legate al mondo apistico dovrebbero essere rivalutate in modo più ampio, sia a livello nazionale che comunitario.