Il Pecorino romano Dop - stagionatura di 5 mesi e oltre da produttore - e alle condizioni di "franco magazzino di stagionatura", e Iva esclusa, il 9 marzo 2020 alla Borsa merci di Milano è stato fissato a 7,10 euro al chilogrammo sui minimi e 7,40 euro sui massimi, registrando un aumento di 10 centesimi di euro sulla seduta precedente, pari all’1,4%. Si tratta del primo aumento del tipico formaggio sardo dopo ben sei sedute di stasi ed un prezzo che si era mantenuto sui 7,00 – 7,30 euro al chilogrammo per sette settimane consecutive. L'aumento immediatamente precedente, sempre di 10 centesimi, si era verificato il 20 gennaio scorso.
 

Prezzi, l’effetto dazi forse anestetizzato dall’emergenza sanitaria

E’ forse troppo presto per dire che si è già alla fine della fase di stabilità, ma è pur vero che l’aumento era per varie ragioni atteso e per varie ragioni. A cominciare dalla scarsità di prodotto sul mercato, ovvero alla sostanziale rarefazione delle giacenze, ma anche per l'annuncio dei mancati nuovi dazi Usa, che forse il mercato in parte dava già per scontati, atteso che non sortirono effetti neppure sui prezzi fissati il 24 febbraio scorso, quando la notizia dei mancati dazi era ormai certamente giunta in costanza delle attività di effettiva contrattazione.

Un segnale che però potrebbe essere stato anestetizzato perché proprio a partire dal 24 febbraio il servizio prezzi della Camera di commercio di Milano, Monza e Brianza, come misura precauzionale per l'emergenza sanitaria in atto, aveva iniziato a non ricevere più il pubblico per il deposito cartaceo dei listini prezzi. E da allora è rimasta attiva la sola modalità di comunicazione online. Un elemento che avrebbe potuto influire sulla significatività dei prezzi in una prima fase, atteso che, anche nella scorsa seduta, quella del 2 marzo, non si erano registrate variazioni.
 

Prezzi e statistiche

Secondo il Clal, il Pecorino romano, il cui prezzo è tradizionalmente la base di calcolo di quello del latte ovino sardo, ha oggi un valore medio mensile di 7,20 euro al chilogrammo: superiore a quello di marzo 2019 del 22,03% quando il prezzo medio era attestato ad appena 5,90 euro al chilo.

Rispetto a febbraio 2020, il prezzo medio del tipico formaggio sardo è aumentato solo del 0,70%, anche grazie all'effetto di trascinamento dei due precedenti rincari di gennaio e dicembre 2019 sulla media mensile di marzo. Con la fissazione dei prezzi di ieri, il formaggio della Sardegna vede la corsa verso il livello medio già raggiunto a marzo 2018 - euro 7,70 al chilo – un po’ più corta.
 

Latte ovino in Sardegna prezzi ancora bassi

Intanto, il prezzo del latte ovino in Sardegna rimane piuttosto basso. Al di la di alcune stime che lo danno intorno ad euro 0,85 al netto di Iva, secondo Ismea, invece, il prezzo al lordo di Iva e franco azienda oscilla, nella rilevazione del 6 marzo scorso tra 0,65 euro sui valori minimi e 0,82 euro sui massimi.

E’ a questo punto il caso di provare ad osservare nelle prossime settimane, ove la tendenza al rialzo del tipico formaggio sardo dovesse essere confermata, come si comporterà il prezzo del latte. In attesa che si risolvano i problemi strutturali del settore, a partire dalla mancanza di un piano dell’offerta di formaggio.