Gli allevamenti di bovini da carne sembrano aver lasciato dietro le spalle il periodo più difficile. Lo confermano le analisi di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che per il 2017 registrano un miglioramento della redditività.

I margini delle aziende restano esigui, ma i bilanci finalmente non si chiudono in rosso, almeno per le aziende di maggiori dimensioni.
Gli allevamenti che hanno chiuso il 2017 con un bilancio positivo si collocano nella fascia con oltre 550 posti stalla, dedicate all'ingrasso delle razze da carne charolais e limousine.
Per le aziende di fascia inferiore l'aumento della redditività si è dimostrato insufficiente a far virare il bilancio in area positiva.
 

Costi e prezzi

Due i fattori che hanno contribuito a migliorare il profilo economico degli allevamenti di bovini da carne, il buon andamento dei prezzi sul finire del 2017 e soprattutto la caduta dei costi di produzione.

Merito in particolare della flessione delle quotazioni delle materie prime per l'alimentazione, che rappresenta una delle voci di costo più rilevanti in questi allevamenti.
 

Il mercato

Con l'inizio del 2018 il prezzo medio all'origine dei vitelloni ha iniziato una lenta discesa, scendendo dai massimi di 2,43 euro al kg di peso vivo, raggiunto a gennaio, ai 2,36 euro al chilo realizzato in giugno.
 

Andamento dei prezzi medi dei vitelloni - fonte Ismea

E' però interessante notare che rispetto ad un anno fa le quotazioni sono più alte dell'1,8% e nelle ultime settimane il prezzo dei ristalli delle razze da carne, ad esempio sulla piazza di Modena, ha segnato un aumento significativo, arrivando a quotare per la charolais 2,73 euro al chilo.

A guidare questa tenuta dei prezzi di mercato il risveglio dei consumi di carni bovine, argomento già approfondito da AgroNotizie nelle scorse settimane.
Se poi il mercato manterrà il trend degli anni passati, con un aumento nella seconda metà dell'anno, il 2018 potrebbe replicare i buoni risultati dell'anno precedente.
 

La carne nella Ue

Qualche preoccupazione arriva però dal mercato europeo. I prezzi medi sono in flessione da inizio anno e pur restando al di sopra di quelli del 2017, il distacco fra giugno 2017 e giugno 2018 è di appena lo 0,9%.
 

Andamento dei prezzi medi dei bovini da carne sui mercati della Ue - fonte Commissione europea

Altro elemento da tenere sotto controllo è l'andamento delle esportazioni comunitarie che, nel periodo gennaio-aprile di quest'anno, hanno segnato un lieve calo (meno 9mila tonnellate).
Più marcato l'aumento delle importazioni che nello stesso arco di tempo sono cresciute di quasi 22mila tonnellate.
 

Importazioni di carni bovine nella Ue nel periodo gennaio aprile - fonte Commissione europea

C'è infine da tenere conto che la produzione di carne bovina in Europa è prevista in aumento di circa il 2%.

La maggiore disponibilità di prodotto, se non compensata da un improbabile aumento dei consumi, potrebbe favorire una caduta dei prezzi.

Ma è presto per lanciare allarmi. Bisogna attendere e cogliere ulteriori segnali per comprendere quale direzione prenderà il mercato delle carni bovine.