A bloccare i pagamenti agli allevatori sulle aree Ptl era stato un audit dell’Unione europea, che aveva reinterpretato le norme di riconoscimento di queste aree con appesantimenti burocratici tali da bloccare i pagamenti, secondo quanto testimoniato dall’assessore all’Agricoltura della Basilicata Luca Braia, che aveva chiesto ed ottenuto sull'argomento dalla Commissione agricoltura della Conferenza Stato Regioni un’audizione delle Regioni presso i competenti uffici del Mipaaf.
“Dopo una lunga negoziazione con l’Europa si avrà il riconoscimento delle Ptl - ha detto invece oggi il ministro, sottolineando che - nei prossimi giorni sarà comunicato alle Regioni. Un problema che assillava diverse regioni in particolare la Sardegna" ha aggiunto Martina guardando il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu.
L'individuazione delle aree dove sono riconosciute le pratiche locali tradizionali legate al pascolo, e quindi destinatarie di contributi su misure agroambientali, sarà sbloccata in tempi rapidi con un apposito provvedimento ministeriale.
Grande soddisfazione è stata espressa da parte di Coldiretti Sardegna. “Una bella notizia attesa da tantissimi allevatori che a causa del refresh hanno bloccati i premi comunitari. Adesso attendiamo i dettagli della notizie e che arrivino finalmente i denari alle imprese agricole" è scritto oggi in una nota dell'organizzazione agricola dell'Isola.
E soddisfazione proviene anche da Coldiretti Campania, dove sono decine di migliaia le particelle di terreni interessate da Ptl e che potranno godere ora dei premi e contributi Pac.
Coldiretti Campania dal 2015 aveva sollevato il problema, seguendolo con proposte specifiche in assessorato Agricoltura della Regione. Non ultima l'opposizione ai decreti di inammissibilità alle istanze presentate sulla misura 13.2.1 – “Pagamento compensativo per le zone soggette a vincoli naturali” del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, che hanno investito agricoltori in particolare nel casertano e nel salernitano.
Le Regioni individuano e inviano al Sian le aree che qualificano le superfici rientranti nelle pratiche locali tradizionali. Dal mancato riconoscimento di queste aree consegue l'esclusione di terreni, e quindi di allevatori, dai benefici. Coldiretti aveva da tempo rappresentato ad Agea a livello nazionale la gravità del problema, che comporta un'ingiusta esclusione per agricoltori che tengono vive pratiche agricole dal grande valore ambientale.