Ancora pochi giorni e con il 31 marzo si concluderà la campagna lattiero casearia 2012-2013. La penultima prima dell'addio definitivo alle quote latte, che avverrà con il primo aprile 2015. E' tempo di fare le prime previsioni sull'andamento della produzione, dopo che varie voci si sono rincorse sul possibile superamento della quota produttiva, che darebbe il via a nuove multe. E' dalla campagna 2009-2010, dopo l'aumento della quota nazionale ottenuto dall'allora ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, che la produzione italiana è rimasta al di sotto dei vincoli imposti dalla Ue, evitando l'applicazione di nuove multe. I primi mesi dell'attuale campagna produttiva, da aprile a giugno, avevano fatto registrare un preoccupante picco produttivo. A giugno le consegne di latte avevano raggiunto quota 2,94 milioni di tonnellate, quasi 100mila tonnellate più della campagna precedente. E da più parti era partito un segnale d'allarme per invitare gli allevatori a spingere sul freno.

 

Frenata

Così da luglio sino a dicembre la produzione di latte ha iniziato a scendere, anche in misura sensibile in alcuni mesi. Difficile sapere se il cambio di rotta sia stato dettato dall'appello lanciato agli allevatori o se invece il merito sia da attribuire prima all'arroventata estate 2012 e poi alle difficoltà di mercato che hanno convinto prima le vacche (che con il caldo producono meno) e poi gli allevatori, a stringere i rubinetti. Così si è arrivati a chiudere anche il mese di dicembre con il segno meno davanti (-3,57%). Il confronto con la somma delle consegne di latte nel dicembre 2011 rispetto a quelle conseguite a dicembre 2012 dice che la produzione dell'attuale campagna è inferiore di circa duemila tonnellate rispetto a quella precedente. Una differenza modesta e la possibilità di uno splafonamento resta, visto che all'appello mancano ancora i dati di tre mesi, quelli del 2013.

 

Previsioni azzeccate

Guardando le curve produttive degli anni precedenti e supponendo che il trend si ripeta in modo analogo, la produzione italiana dovrebbe restare entro i 10,8 milioni tonnellate, dando ragione a quanto già affermato da Agronotizie a inizio anno, che dava per superato il problema delle multe per la campagna in corso. E sconfessando i più che invece ritenevano quasi certa una nuova multa plurimilionaria. Certo, la possibilità di uno “sprint finale” c'è ancora, per quanto improbabile. Dunque bene ha fatto il ministero per le Politiche agricole a lanciare un ulteriore appello agli allevatori affinché non spingano sull'acceleratore. Ma forse non serve. Ci pensa già il mercato, con gli attuali prezzi del latte, a ridurre la voglia a produrre di più.