“Il comparto suinicolo è un indiscusso protagonista del successo dell’agroalimentare italiano nel mondo e i dati relativi all’export del 2010 lo confermano. E' però un dato di fatto che oggi gli allevatori stanno vivendo un momento di difficoltà: dobbiamo impegnarci tutti a trovare una linea comune per garantire a questo settore una prospettiva di crescita che raggiunga tutti le componenti della filiera”. Lo ha dichiarato il ministro Saverio Romano intervenendo all’assemblea generale dell’Assica, Associazione industriale delle carni in corso a Parma. 

Il ministro ha sottolineato: “Uno dei nodi da affrontare è quello della volatilità dei prezzi, che offre il destro a speculazioni finanziarie che non fanno di certo il bene del comparto. Ebbene, dobbiamo trovare il modo di dare un sostegno agli allevatori, per riequilibrare la situazione e per garantire competitività al settore. Ci sono tutti i presupposti per farcela, se continueremo a puntare sulla qualità e sulla sicurezza dei nostri prodotti attraverso la tracciabilità e l'etichettatura".

Per la suinicoltura una 'strategia-Paese' e sinergie di filiera

“Gli allevatori di suini non possono essere considerati ‘figli di un dio minore’. La crisi economica, che per il comparto sta perdurando da ben tre anni, va affrontata con misure urgenti e straordinarie”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo a Parma all’assemblea generale dell’Assica.

“Ho apprezzato e condiviso la relazione della presidente di Assica, Lisa Ferrarini – ha proseguito Guidi – Una filiera come quella suinicola di grande tradizione, storia e  valore, deve poter contare su una ‘strategia-Paese’, che affronti questioni fondamentali come quella dell’etichettatura delle carni suine, che ancora manca e che, invece, è indispensabile, per valorizzare il prodotto nazionale e garantire il consumatore”.

Il presidente di Confagricoltura ha quindi posto l’accento sulle ispezioni negli allevamenti: “E’ giusto vigilare, ma dodici controllori in azienda, da più enti e non coordinati tra di loro, rischiano di trasformarsi in un’operazione punitiva; invece le verifiche dovrebbero avere una funzione prioritariamente educativa”.