“L’adozione ufficiale di soglie di tolleranza per la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di ogm nelle sementi convenzionali sarebbe un atto coerente con l’approccio pragmatico e basato su fondamenti scientifici che persegue la Commissione, ma anche un atto di giustizia che verrebbe a sanare dopo anni la discriminazione di cui sono oggetto le aziende sementiere nei riguardi di tutti gli altri operatori che già godono di una garanzia”. E’ il primo commento di Ais – Aasociazione italiana sementi, all’annuncio della Commissione europea di volere presentare una proposta legislativa in merito.
 
“Non è la prima volta che la Commissione annuncia di volere stabilire dei limiti di tolleranza per le sementi – sottolinea Luciano Tabarroni, residente di Ais - e l’ultima proposta formale, che prevedeva una soglia dello 0,3% per il mais, risale al settembre 2004. D’altra parte con quanto ora annunciato la Commissione non fa altro che riprendere l’ultimo invito del Consiglio dei ministri dell’ambiente del dicembre scorso, ad adottare non appena possibile per le sementi soglie di tolleranza razionali e praticabili”.
Non esistono in natura limiti zero ed il proposito della Commissione CEeintende andare incontro alle esigenze di chiarezza di aziende sementiere, produttori e degli stessi consumatori. “Tutti gli alimenti e mangimi hanno oggi una soglia di tolleranza dello 0,9% per la presenza fortuita di ogm. Accettare soglie di tolleranza per le sementi – aggiunge Tabarroninon significa aprire implicitamente alle coltivazioni ogm o all’inquinamento indiscriminato, ma consentire invece al sistema produttivo di lavorare in condizioni di certezza”.