Sull'overbooking generato dalla graduatoria relativa al quinto bando per i contratti di filiera si leva la voce di Agrocepi, Organizzazione che associa imprenditori agricoli e della trasformazione delle filiere agroalimentari italiane.

Agrocepi rivela che i fondi a disposizione si sono ridotti da circa 1.100 a 690 milioni di euro e i progetti non finanziati in realtà valgono ben 4.438 milioni di euro, a fronte dei 3.928 milioni inizialmente calcolati sulla base di un ben più ampio budget: i 1.200 milioni inizialmente stanziati sul Fondo Complementare del Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in favore dei contratti di filiera e di distretto a regia del Ministero per le Politiche Agricole a metà del 2021 e poi diversamente ripartiti.

 

E Corrado Martinangelo, presidente nazionale di Agrocepi, chiede con forza un intervento finanziario del Governo e del Parlamento per salvaguardare tutti i progetti più meritevoli e che al momento non verranno finanziati, pur dichiarati ammissibili.

 

Con il Decreto del direttore generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare del Ministero dell'Agricoltura, è stata infatti approvata la graduatoria dei programmi d'investimento presentati a valere sull'avviso pubblico numero 182458 del 22 aprile 2022 per i contratti di filiera e di distretto, come riportato da AgroNotizie®.

 

Sono stati dichiarati ammissibili 304 progetti, ma solo i primi 38 in graduatoria, meno di 13 su 100, assorbono da subito quasi tutte le risorse a disposizione - oltre 684,3 milioni di euro di spesa ammessa a finanziamento - e possono essere integralmente finanziati, mentre è parzialmente finanziabile il trentanovesimo. Sul piano finanziario l'overbooking si porta così a 4.438 milioni e riguarda integralmente 265 contratti di filiera e di distretto e parzialmente un progetto.

 

Il presidente nazionale di Agrocepi, Corrado Martinangelo unitamente agli organi di Agrocepi, ha ringraziato nei giorni scorsi il Masaf, Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e Forestale "per il grande lavoro svolto a seguito della presentazione di più di 300 programmi". Ma chiede anche al Governo di fare di più.

 

Presidente Martinangelo, si tratta comunque in ogni caso di un buon risultato per tante aziende della filiera?
"Sicuramente, soprattutto se si pensa che inizialmente i contratti di filiera, parlo di anni fa, non erano partiti bene. Oggi, con il quinto bando, i soggetti proponenti in modo trasparente avranno 10 giorni di tempo dalla pubblicazione della graduatoria per far pervenire le proprie osservazioni, in considerazione anche dei punteggi valutativi assegnati dalla competente Commissione nelle diverse forme e visto pure i margini ristretti tra varie progettualità: tanto potrà essere un fattore di maggiore garanzia per tutti".


Si tratta di 304 progetti, tanti, provenienti da tutta Italia e su tutte le filiere agricole e zootecniche: un vero patrimonio, ma rischia in buona parte di perdersi nell'overbooking?
"Il rischio è concreto, oltre 87 progetti su 100 non sono stati finanziati per il successo della misura, sulla quale pure erano appostati oltre 690 milioni".

 

Ma il budget del quinto bando non è di 1.200 milioni?

"Non è esatto: inizialmente erano stati stanziati sul quinto bando circa 1.100 milioni di euro - tratti a loro volta da un appostamento iniziale sul Fondo Complementare del Pnrr da 1.200 milioni - ma questi soldi sono stati ripartiti. In particolare almeno 350 milioni di euro sono stati utilizzati sul quarto bando dei contratti di filiera e di distretto nell'agricoltura per lo scorrimento di quella graduatoria, inoltre 50 milioni sono andati sulla filiera della pesca e 10 milioni sulle filiere forestali. Sono così rimasti 690 milioni di euro per il quinto bando filiere e distretti nell'agricoltura".

 

Quindi la situazione è ancora peggiore, a spanne l'overbooking si colloca ben sopra i 4 miliardi e 400 milioni, cosa bisognerebbe fare?
"Bisogna prendere atto della qualità di innumerevoli programmi presentati con punteggi di valore e che per venire incontro a tante imprese, che hanno creduto nello strumento delle filiere, il Governo e il Parlamento sono chiamati ad uno sforzo straordinario. Occorrerebbero infatti ulteriori risorse per i contributi in conto capitale almeno tali da poter soddisfare le esigenze di più progetti fino almeno alla soglia di 65 punti".

 

Presidente, la sua richiesta è elevata: resterebbero fuori davvero pochi progetti, a spanne il Governo ed il Parlamento dovrebbero trovare comunque oltre 4,4 miliardi di euro, le sembra possibile?
"Credo che la questione vada posta diversamente: la sovranità alimentare in questo Paese è strategica? E allora bisogna investire, credo che i fondi possano essere trovati nel Bilancio dello Stato da reperire con la rimodulazione del Pnrr, con i residui del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 e con quelli da programmare in modo compiuto nel periodo di programmazione 2021-2027".

 

Ma potrebbero essere individuate anche altre emergenze, non crede?

"Credo che questi progetti di filiera e di distretto siano valore aggiunto, perché salvaguardano insieme la capacità della nostra industria di trasformazione di immettere sui mercati nazionali ed esteri prodotti unici e innovativi e la nostra agricoltura di qualità, che insieme producono quella sovranità alimentare tanto sbandierata. Agrocepi chiede semplicemente di passare dalle parole ai fatti".

 

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