Confagricoltura Puglia ha incontrato ieri, 6 dicembre 2021, i parlamentari della regione. Ed è solo l'ultima iniziativa dell'organizzazione agricola rivolta a sottolineare la pericolosità della nuova Politica Agricola Comune per l'agricoltura pugliese ed, in particolare, per l'olivicoltura, dove si rischia l'abbandono della coltura con danni sociali enormi.

La Puglia è la regione nella quale si assume più manodopera agricola, l'8,22% del totale di tutto il Paese; il settore impiega oltre 882mila lavoratori agricoli e le giornate nell'olivicoltura occupano 90mila lavoratori a tempo pieno"È fondamentale che si attivino tutti i meccanismi per arginare questo processo sia per quanto concerne i pagamenti diretti che per quanto riguarda lo sviluppo rurale" sottolinea in una nota l'organizzazione.

"Se non ci saranno scelte decise e concrete a livello nazionale sulla nuova Pac per il comparto olivicolo, in Puglia tenderà a scomparire il paesaggio pieno di ulivi e sarà sostituito dalle colture estensive o, peggio, da terreni incolti". Durante l'incontro di ieri con i parlamentari e i capigruppo regionali, il presidente di Confagricoltura Puglia,  Luca Lazzàro ha messo così in guardia dai rischi di una Pac che premia alcune zone del Paese a danno di chi rappresenta più superficie agricola, più aziende agricole e ha maggiore impatto sociale nell'utilizzo di manodopera.

Hanno partecipato all'incontro, in presenza e in videoconferenza, tra gli altri, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, alcuni tra parlamentari pugliesi e capigruppo al Consiglio Regionale della Puglia.

Confagricoltura Puglia punta il dito innanzitutto sulla ripartizione degli aiuti accoppiati, che nelle ipotesi circolate fino ad oggi conferma l'impostazione dell'Unione Europea: aumenteranno solo per le colture proteiche, senza nessuna possibilità di compensare quanto già perso in passato.

"Il problema della Pac riguarda l'intera economia pugliese, sia quella agricola che quella turistica, la presenza all'incontro di solo alcune componenti politiche, anche se le abbiamo invitate tutte, desta preoccupazione in chi auspica una soluzione a vantaggio del territorio - ha specificato Lazzàro -. La ripartizione degli aiuti accoppiati in Italia sul Primo Pilastro, è uno dei passaggi più discutibili già fatti in quanto premiano una parte precisa del nostro Paese, mettendo l'olivicoltura in un angolo buio e irriguardoso. Già la situazione attuale di questa ripartizione grida allo scandalo. È il momento di recuperare a favore dei settori simbolo dell'agricoltura italiana e che sostengono l'occupazione e l'olivicoltura è sicuramente uno di questi".

L'olivo ha anche un importantissimo ruolo ambientale. "La quantità di CO2 che gli oliveti sottraggono all'ambiente dovrebbe bastare da sola a convincere dell'utilità di tutelare questa coltivazione secolare e assolutamente ecocompatibile. Serve per questo evitare che provvedimenti di aiuto al reddito previsti dalla Ue diventino così bassi da renderla economicamente insostenibile. Proponiamo l'immediata adozione di un ecoschema olivicolo", sottolinea il presidente di Confagricoltura Puglia. Mentre nessuna delle ipotesi di ecoschemi al momento premia la Puglia. E l'inerbimento dei terreni sottesi alle colture permanenti, lì dove per contrastare l'avanzata della cicalina sputacchina vettore della Xylella fastidiosa è necessario il diserbo, suona proprio come una sonora presa in giro.

Confagricoltura Puglia ha consegnato dunque queste informazioni ai parlamentari in modo che possano difendere l'agricoltura pugliese nelle prossime decisive settimane per la Pac. "Il sistema olivicolo pugliese - ha concluso Lazzàro - dovrebbe rigettare in toto le proposte che sono illogiche, anacronistiche e fuori contesto e rischiano di essere seriamente la ghigliottina della nostra olivicoltura. I parlamentari sono ancora in tempo per lavorare, sia a livello comunitario che a livello nazionale, per cambiare le storture di questa Pac che penalizza non solo la nostra agricoltura ma anche il sistema turistico che beneficia della bellezza e della tipicità del territorio".