E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero dal 2017 in occasione del Cibus, dalla quale si evidenzia l’importanza di tutelare le produzioni italiane a denominazione nell’ambito del negoziato sull'accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, Tansatlantic trade and investment partnership.
"La tendenza positiva - sottolinea la Coldiretti - continua nel 2014 con un aumento del 4 per cento nei primi due mesi dell’anno. I 2/3 del fatturato realizzato all’estero si ottiene con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell’Unione europea ma il made in Italy va forte anche negli Stati Uniti con un valore di 2,9 miliardi e nei mercati emergenti come quelli asiatici".
Il prodotto made in Italy più esportato è il vino che nel 2013 secondo l’analisi della Coldiretti fa segnare il record storico delle vendite: per la prima volta raggiungono un valore attorno ai 5 miliardi di euro. Rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta, di olio di oliva e formaggi.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell'agropirateria internazionale.
"Il rischio reale è che si radichi nelle tavole internazionali un falso made in Italy - nota la Coldiretti - che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili".
L’agropirateria internazionale sui prodotti italiani vale 60 miliardi, con quasi 2 prodotti alimentari di tipo italiano su tre che sono falsi.
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Fonte: Coldiretti