Ha come obiettivo quello di indirizzare i giovani verso un più consistente consumo di frutta e verdura e dare loro l’opportunità di metter in pratica uno stile alimentare più sano, ma contribuisce anche a dare stimolo alla produzione ortofrutticola italiana da diversi anni attanagliata da una crisi produttiva e di consumi che solo in questo ultimo anno ha registrato una leggera schiarita.
Il suo nome è "Frutta Snack", il progetto sperimentale di educazione al gusto, alla salute ed al benessere rivolto agli studenti delle scuole superiori messo in atto dalla Centrale di Cesena con il finanziamento del ministero della Salute e della Pubblica istruzione.
"Frutta Snack", cogliendo gli indirizzi che emergono con sempre maggiore definizione da stili di vita che portano con frequenza ai pasti fuori casa, sta testando - attraverso una sperimentazione che coinvolge 82 mila studenti in oltre 2 mila classi,di 61 istituti secondari per un totale di 82 plessi di Bologna, Roma e Bari - il gradimento e la fruibilità di confezioni di frutta fresca già pronta al consumo e disponibile attraverso distributori automatici collocati nelle scuole.

La sperimentazione, attuata attraverso i progetti pilota delle tre regioni prescelte in rappresentanza di nord, centro e sud Italia (Emilia-Romagna, Lazio, Puglia) sta fornendo risultati sorprendenti. Si dimostra intenso l’interesse dei ragazzi verso il consumo di ortofrutta pronta al consumo, in un contesto dove più difficile può risultare il consumo “convenzionale” di ortofrutta, ed efficace risulta l’azione educativa del progetto.
Contrariamente ai programmi di educazione alimentare basati essenzialmente sull’informazione di ciò che è più salutare (informazioni ormai ampiamente divulgate ed acquisite dai più),"Frutta Snack" colloca il prodotto a portata di mano del potenziale consumatore. Tanto che gli osservatori del settore “alimentazione&benessere” evidenziano un “Modello Frutta Snack” valido veicolo per la creazione di una nuova cultura alimentare e per lo sviluppo dei consumi di ortofrutta a difesa del produttore, del consumatore e della salute in specifici contesti aggregativi.
"La sperimentazione in attuazione nelle scuole - dice Romeo Lombardi, presidente della Centrale di Cesena - è propedeutica ad una diffusa replicabilità del progetto in altri contesti, come i luoghi di lavoro, le mense, gli uffici della Pubblica amministrazione, la ristorazione collettivi".
"Sono orgoglioso - sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni - che questa sperimentazione nazionale parta dall'milia-Romagna, da sempre antesignana nell’attuazione di un’agricoltura all’avanguardia. Ci auguriamo che il progetto contribuisca a far sì che il consumo sistematico di frutta e verdura esca dalla sperimentazione per diventare un’abitudine".