Ha aperto i battenti ieri mattina Macfrut, la rassegna internazionale dell'ortofrutta di Cesena (26-28 settembre 2012). Al taglio del nastro erano presenti gli assessori regionali all’Agricoltura di Toscana e Sicilia, e naturalmente Tiberio Rabboni per l'Emilia Romagna.
Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha incontrato la stampa nel pomeriggio. Per Catania "l’ortofrutticoltura italiana presenta quattro criticità", fra cui l’articolo 62. Ma c'è anche la questione "aggregazione"  che resta un nodo da sciogliere. "Sono qui per fare il punto sull'ortofrutta - ha detto - in previsione dell'appuntamento di Bruxelles la prossima settimana".
Tra le criticità dell’ortofrutta Catania ha poi indicato il calo dei consumi degli ultimi 10 anni, a causa di una filiera fatta di troppi passaggi e di una scarsa aggregazione dei produttori.
“Per un lungo periodo – ha detto il ministrola distribuzione ha piegato il prodotto alle esigenze logistiche, penalizzando la qualità e disamorando il consumatore. Per fortuna le cose stanno cambiando e anche la Grande distribuzione guardare alla produzione italiana in modo nuovo”. L’ultima criticità è l’export. Secondo Catania c’è una fortissima potenzialità che i risultati, seppur positivi non riescono a cogliere, per cui occorre rivolgersi ai mercati in maniera più aggregata.

Proprio l’articolo 62 è stato protagonista della prima giornata.

La Regione Emilia-Romagna ha organizzato il Convegno sui rapporti di fornitura nella filiera (vedi articolo di Agronotizie): prezzi troppo bassi per i produttori e strapotere della Grande distribuzione, un argomento che da tempo è al centro di Macfrut.
Rispetto agli anni scorsi però qualcosa è cambiato. Merito – come è stato sottolineato - del ministro Catania che, a inizio anno, ha inserito all’interno del decreto legislativo sulle liberalizzazioni un articolo (appunto, il 62) sulla disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari. Articolo che prevede, tra l’altro, l’obbligo dei contratti scritti e il divieto di imporre condizioni gravose o retroattive. Ora, vinte le resistenze e le minacce della Gdo, manca solo un regolamento attuativo, che è al vaglio del Consiglio di Stato.

“L’Italia non dev’essere lasciata sola in questo percorso – ha commentato l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni – altrimenti i grandi gruppi internazionali, frenati da queste normative, potrebbero decidere di andare altrove”.
In Europa l’interesse per le nuove norme italiane resta comunque alto. Lo ha testimoniato il ricercatore Roberto Della Casa - “inglesi e statunitensi guardano con interesse al nostro articolo 62”, ha detto - e Carlo Sacchetto, capo della segreteria tecnica del ministro: “Il percorso europeo per dei rapporti di fornitura equi è, ad oggi, impantanato - ha ribadito Sacchetto -. Per questo la nostra normativa potrebbe essere la base di partenza per un’iniziativa comunitaria”.

Anche al convegno “Art. 62 – transazioni commerciali della filiera agroalimentare” (promosso da ConsulenzaAgricola.it s.r.l.) si è parlato delle nuove regole per la vendita di prodotti agricoli e alimentari. 
Dal prossimo 24 ottobre le cessioni di prodotti agricoli e alimentari la cui consegna avviene nel territorio dello Stato Italiano varieranno sotto due aspetti fondamentali: il contratto di vendita dovrà essere stipulato in forma scritta, a pena di nullità; e vigerà l’obbligo di rispettare specifici termini di pagamento.

L'ortofrutta degli agricoltori italiani

In questo contesto, il consumatore italiano è sempre più orientato verso prodotti ortofrutticoli nazionali.
E’ emerso al convegno promosso da Coldiretti Emilia Romagna, 'L’ortofrutta firmata dagli agricoltori italiani'. Secondo i dati presentati dall’economista Gian Luca Bagnara, nel primo semestre 2012 sono aumentati i volumi di acquisto delle prugne (+14%) delle nettarine (+13%), delle angurie (+6%), delle fragole (+3%), mentre sono diminuiti gli acquisti di frutta esotica (–11% in quantità e –6% in valore).
Il consumatore dimostra di puntare sempre di più verso il prodotto di qualità. I prezzi al consumo non si sono però tradotti in un vantaggio per i produttori a causa delle criticità dell’organizzazione di filiera a valle dell’impresa agricola.
“Una filiera troppo lunga, con passaggi prolungati, con tre, quattro intermediari dal produttore al distributore finale – ha precisato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello appesantiscono il prezzo finale del prodotto ortofrutticolo a scapito del primo anello della filiera".

Ma ecco che arriva l’ortofrutta Firmata Agricoltori Italiani, che commercializzerà solo prodotti nazionali con un passaggio diretto dalle aziende agricole ai canali distributivi. “Sottolineare l’italianità di un prodotto è sempre importante e meritorio. Ben venga quindi questa l’iniziativa di Coldiretti”. Ha detto Catania.
Il ministro, dialogando con i giornalisti al termine dell’incontro, ha anche ricordato che per l’ortofrutta fresca “c’è già l’obbligo di indicare l’origine e che il problema è piuttosto la necessità di maggiori controlli che l’etichettatura obbligatoria venga applicata da negozianti e grande distribuzione”.

Enterprise Europe Network

Union Camere Emilia-Romagna ha presentato,  insieme ad Aster, la rete Enterprise Europe Network, la più grande rete europea a supporto della competitività ed innovazione delle piccole e medie imprese. “Una rete – ha spiegato Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena - che dà alle imprese presenti a Macfrut la possibilità di entrare in contatto con operatori stranieri e stipulare delle collaborazioni internazionali. Parallelamente consente alle aziende straniere di ampliare la conoscenza del mercato ortofrutticolo e delle opportunità di business presenti in Italia”.