Un misto tra perplessità e preoccupazione si sta diffondendo nel mondo dell'apicoltura da qualche giorno, quando è iniziata a circolare una bozza del Decreto Ministeriale in cui si tracciano le linee guida per il prossimo Programma Apistico Nazionale dove saranno indicate le modalità per i contributi al settore per il quinquennio 2023-2027.

 

Nella bozza del Decreto e nel suo allegato I, infatti, gli apicoltori non compaiono più tra i beneficiari diretti dei contributi pubblici.

 

Tutti i finanziamenti sarebbero infatti destinati alle associazioni apistiche, che poi faranno da tramite alle aziende. 

 

E questo anche per quelle misure, come l'acquisto di materiale apistico, di mezzi per il nomadismo e di sciami e di api regine, che fino ad oggi potevano essere richiesti direttamente dagli apicoltori.

 

Ovviamente il condizionale è ancora d'obbligo, dal momento che una bozza, in quanto bozza, è modificabile, ma in ogni caso il fatto che gli apicoltori possano essere esclusi dai contributi per l'apicoltura appare quasi come un paradosso.

 

Un paradosso che è stato segnalato quasi paradossalmente (scusate il gioco di paradossi) da due associazioni apistiche nazionali, Fai e Miele in Cooperativa, che hanno scritto una nota congiunta al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, quasi una lettere aperta, scaricabile in versione integrale al seguente link.

 

Le due associazioni nazionali sottolineano il fatto che la bozza che è trapelata non è stata concordata con le associazioni nazionali e ne chiedono la modifica.

 

In particolare, come si legge nella nota, Fai e Miele in Cooperativa chiedono di ripristinare la possibilità anche per gli apicoltori di poter accedere ai finanziamenti, lasciando eventualmente alle regioni la facoltà di adottare ulteriori decisioni in merito, come ad esempio di stabilire delle agevolazioni per gli acquisti effettuati in forma associata.

 

Resta quindi da aspettare la risposta del Ministero, se ci sarà, o più probabilmente la pubblicazione ufficiale di una una nuova bozza di decreto per vedere come sarà il nuovo Programma Apistico Nazionale e se e come le richieste delle 2 associazioni siano state recepite.