Sul posto sono intervenuti i tecnici delle associazioni Toscana Miele e Arlea che hanno contattato le autorità sanitarie e le università di Pisa e Firenze, referenti regionali della rete StopVelutina.
Così nella giornata di ieri, personale della Regione Toscana, del comune di Massa, dell'Asl e dell'Izs Lazio Toscana, oltre a rappresentanti e delle associazioni apistiche Toscana Miele e Arpat, insieme alla professoressa Rita Cervo dell'università di Firenze, si sono recati sul posto per un sopralluogo ufficiale.
La decisione operativa al momento è quella di continuare il monitoraggio visivo dei calabroni non uccidendoli e non usando trappole alimentari, nel tentativo di riuscire a individuare il nido e distruggerlo.
Con questo siamo al terzo avvistamento di Vespa velutina in Toscana, a partire da quello del 2017 nel comune di Pietrasanta in Versilia, alla cattura di un maschio nel dicembre 2018, anche questo nella zona di Massa.
Tutti eventi che al momento si sono rivelati isolati, anche se la preoccupazione rimane elevata data la presenza accertata di nidi del calabrone asiatico in provincia di La Spezia, a pochi chilometri in linea di aria dal confine toscano e dalla provincia di Massa Carrara.
La situazione quindi rimane sotto stretta osservazione, e eventuali aggiornamenti saranno prontamente comunicati.