Inoltre l'organizzazione torna a segnalare come l’attuale meccanismo di definizione del blocco stia già da anni creando numerose criticità applicative alle aziende zootecniche lombarde. La fissazione di un periodo fisso di novanta giorni, infatti, non consente di tenere in considerazione le effettive condizioni meteorologiche nei periodi immediatamente precedenti e successivi al divieto e, come spesso già accaduto, può determinarne indiretti ma effettivi allungamenti con conseguenti criticità sia ambientali che gestionali, ciò a maggior ragione nella passata annata agraria caratterizzata da un notevole ritardo delle operazioni di raccolta delle colture causato dal maltempo occorso durante la primavera del 2013.
Confagricoltura Lombardia, pertanto, evidenzia come l’utilizzo dei bollettini agrometeorologici sia la soluzione migliore per individuare, sulla base delle effettive condizioni meteorologiche, i giorni in cui gli spandimenti debbano essere vietati oppure concessi.
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Fonte: Confagricoltura Lombardia