E’ quanto denuncia la Cia - Confederazione italiana agricoltori che fotografa uno scenario del settore sempre più precario: "Il prezzo dei suini è largamente al di sotto dei costi di produzione sostenuto dagli allevatori e ogni anno perdiamo, ormai da tempo, il 6% delle aziende suinicole".
"A fronte di una situazione così delicata i rappresentanti dei macellatori - rileva la Cia - continuano con la loro politica di abbandoni nelle riunioni della Cun, la Commissione unica nazionale dei suini da macello, e chiedono, nel contempo, modifiche del regolamento che, nei fatti, la renderebbe uno strumento inutile per il mercato".
La Cia ribadisce, come peraltro sancisce l’accordo dal regolamento firmato dalle parti, che la determinazione anticipata del prezzo fissato dalla Cun risulta valido per il mercato anche se fissato unicamente dai commissari presenti.
Allo stesso modo la Cia riafferma come la firma delle parti, macellatori compresi, del “Piano di impegni esecutivi per il piano di settore suinicolo” non può diventare operativo solo nei punti che interessano una sola parte.
Alla luce dell’atteggiamento industriale la Cia si chiede "se sia ancora lecito da parte del ministero delle Politiche agricole finanziare interventi a favore di un’agro-industria che non persegua politiche interprofessionali e di filiera".
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